lunedì 30 novembre 2020

Fiori sopra l'inferno

TITOLO: Fiori sopra l'inferno

AUTRICE: Ilaria Tuti

CASA EDITRICE: Tea

PAGINE: 368

COSTO: 5,00€

TRASPOSIZIONE CINEMATOGRAFICA: Nessuna

GIUDIZIO: 10/10



TRAMA

«Tra i boschi e le pareti rocciose a strapiombo, giù nell'orrido che conduce al torrente, tra le pozze d'acqua smeraldo che profuma di ghiaccio, qualcosa si nasconde. Me lo dicono le tracce di sangue, me lo dice l'esperienza: è successo, ma potrebbe risuccedere. Questo è solo l'inizio. Qualcosa di sconvolgente è accaduto, tra queste montagne. Qualcosa che richiede tutta la mia abilità investigativa. Sono un commissario di polizia specializzato in profiling, e ogni giorno cammino sopra l'inferno. Non è la pistola, non è la divisa: è la mia mente la vera arma. Ma proprio lei mi sta tradendo. Non il corpo acciaccato dall'età che avanza, non il mio cuore tormentato. La mia lucidità è a rischio, e questo significa che lo è anche l'indagine. Mi chiamo Teresa Battaglia, ho un segreto che non oso confessare nemmeno a me stessa, e per la prima volta nella vita ho paura».


NOTE DI LARAGAZZADELLIBRO

Leggere la trama di questo libro (presa tra l'altro proprio da un capitolo) forse non gli rende abbastanza giustizia.

La storia è ambientata in un piccolo paesino di montagna chiamato Travenì, realmente esistente anche se con un nome diverso, nel quale gli occhi degli spettatori e dei lettori si perdono tra cime innevate e abeti che si stagliano alti nel cielo. Qui vive il commissario Teresa Battaglia, una donna avanti con gli anni, che ha la risposta sempre pronta, è facilmente irritabile e ogni giorno deve dimostrare di essere in grado di svolgere il suo lavoro nonostante appartenga al "gentil sesso".

Teresa di gentile non ha apparentemente nulla, non si fa mettere i piedi in testa da nessuno, ha il massimo rispetto dai suoi colleghi e dai collaboratori, soprattutto ha una grande esperienza che, unita alla sua apertura mentale, le consente di immedesimarsi in ogni serial killer, in ogni omicida per comprendere il suo linguaggio, scendere a patti con il diavolo. Riesce a vedere ciò che agli occhi di molti è negato, cose che altri potrebbero considerare semplicemente da condannare.

La sua vita viene improvvisamente sconvolta da tre fattori: l'arrivo di un nuovo ispettore dalla città, il quale si ritrova fuori luogo e impreparato all'impeto del commissario, una nuova malattia che la affligge e l'inizio di una lunga scia di sangue che macchia la tranquillità della piccola Travenì. Il killer porta con sé un souvenir da ogni vittima, quasi stesse collezionando delle parti, eppure nessuno riesce ad individuarlo, appare come niente fosse in un paesino di pochi abitanti, camuffandosi tra i cittadini.

Teresa Battaglia mette in campo ogni forza disponibile, perde il sonno e si interroga su ogni possibile pista, ogni psicosi che possa spingerlo a tanta efferatezza, per la prima volta però entrare nella mente del killer le risulta difficile, non riesce a decifrarlo. Intanto a Travenì iniziano a venire fuori storie del passato che riverberano nel presente e rendono la neve candida, caduta da poco, sporca, quasi quanto le anime di quelle persone che agli occhi di tutti vivono in mezzo alla natura.

Il personaggio di Teresa Battaglia è aspro, crudo e particolarmente ostico, diciamo che nelle prime pagine ho deciso di prendere il tutto con le pinze, per vedere come si sarebbe evoluta la cosa e non me ne sono pentita: il commissario è fenomenale, ha spirito e carattere da vendere, anche nei punti in cui sembra rispondere a tutto con indifferenza, in realtà lo fa solo per schermarsi da probabili dolori e mantenere una facciata integra. All'interno presenta tante crepe provenienti da un passato che ancora la tormenta, nel libro non vengono spiegate accuratamente le vicende, tuttavia è chiaro che la donna è reduce da un matrimonio malato e ha perso un figlio. Curiosando in giro ho scoperto che l'autrice, Ilaria Tuti, ha realizzato un secondo libro con la sua protagonista, ed è scontato dire che il titolo sia finito nella mia wishlist appena ho saputo della sua esistenza. Attendo con ansia di leggerne il seguito, perché Teresa è una di quelle protagoniste che si insediano nella mente del lettore, fino a diventare una sorta di mito per non essere mai dimenticati.

A colpire ancora di più è però lo stile dell'autrice che è essenziale, scarno e trasmette tutto l'orrore umano, racchiude in sé degli elementi crudi ma particolari, che descrivono alla perfezione la realtà e porta a delle profonde riflessione che aumentano il grado di empatia del lettore, permettendogli di non distogliere mai la concentrazione e restare al passo con la narrazione. E' stata in grado di creare una trama, dei personaggi, degli antagonisti e delle situazioni che con molta molta difficoltà potranno essere eguagliati e superati, la sua idea è fuori dal comune, è diversa e lontana dagli autori di thriller, non si ferma ad una semplice analisi o ad una banale introspezione dei personaggi e si spinge oltre fattori macabri. 

Mi avevano parlato sempre molto bene di questo libro, infatti si è posizionato secondo nel sondaggio fatto tempo fa sulle stories, quindi grazie per avermelo suggerito, da oggi ho due amori incondizionati: Hercule Poirot e Teresa Battaglia! (e poi l'autrice è italiana!)


ILARIA TUTI è appassionata di pittura e, nel tempo libro, ha fatto l'illustratrice per una piccola casa editrice.

«La vita faceva paura, a guardarla in faccia per quello che davvero poteva essere, ma restava sacra, inviolabile, un'avventura straordinaria che andava affrontata con il cuore a mille e un senso del meraviglioso che non poteva spegnersi nemmeno di fronte al dolore più straziante.»

(da "Fiori sopra l'inferno" pagine 76-77)

giovedì 26 novembre 2020

Stoner

TITOLO: Stoner

AUTORE: John Williams

CASA EDITRICE: Fazi Editore

PAGINE: 322

COSTO: 10,00 €

TRASPOSIZIONE CINEMATOGRAFICA: Nessuna

GIUDIZIO: 10++/10



TRAMA

«William Stoner ha una vita che sembra essere assai piatta e desolata. Non si allontana mai per più di centocinquanta chilometri da Booneville, il piccolo paese rurale in cui è nato; mantiene lo stesso lavoro per tutta la vita; per quasi quarant’anni è infelicemente sposato alla stessa donna; ha sporadici contatti con l’amata figlia e per i suoi genitori è un estraneo; per sua ammissione ha soltanto due amici, uno dei quali morto in gioventù. Non sembra materia troppo promettente per un romanzo e tuttavia, in qualche modo, quasi miracoloso, John Williams fa della vita di William Stoner una storia appassionante, profonda e straziante. Come riesce l’autore in questo miracolo letterario? A oggi ho letto Stoner tre volte e non sono del tutto certo di averne colto il segreto, ma alcuni aspetti del libro mi sono apparsi chiari. E la verità è che si possono scrivere dei pessimi romanzi su delle vite emozionanti e che la vita più silenziosa, se esaminata con affetto, compassione e grande cura, può fruttare una straordinaria messe letteraria. È il caso che abbiamo davanti. La prima volta che l’ho letto sono rimasto sbalordito dalla qualità della scrittura, dalla sua pacatezza e sensibilità, dalla sua implacabile chiarezza abbinata a un tocco quanto mai delicato. Dio si nasconde nei dettagli e in questo libro i dettagli ci sono tutti: la narrazione volteggia sopra la vita di Stoner e cattura ogni volta i momenti di una realtà complessa con limpida durezza […], e attraversa con leggera grazia il cuore del lettore, ma la traccia che lascia è indelebile e profonda».
Peter Cameron

NOTE DI LARAGAZZADELLIBRO

Questo libro. Non so da dove iniziare per scrivere una recensione degna, probabilmente qualsiasi espressione non sarà mai adatta a descriverlo bene. Da tanto tempo molte persone mi avevano consigliato Stoner, dicendomi quanto fosse intenso, bello ed inaspettato, eppure nonostante tutto, i miei dubbi restavano: avevo paura di trovarmi davanti un libro dalla narrazione priva di eventi, che quindi avrebbe finito per rallentare se non fermare del tutto la mia lettura. Ero costantemente combattuta tra la curiosità di capire perché ha affascinato così tante persone, e il timore di bloccarmi ed avere un libro che era stato semplicemente tanto sopravvalutato.

Finché, un bel giorno, decisi di comprarlo e portarlo a casa, da lì è rimasto altro tempo tra i suoi simili, ma domenica ho deciso di prenderlo in mano e di iniziare a perdermi tra le sue pagine. Ammetto di averlo finito oggi, poche ore prima di scrivere questa recensione e, come confessato anche ad una mia amica, una volta terminato ho avuto bisogno di circa dieci minuti prima di fermare le lacrime.

Come anticipato dalla trama e dal giudizio di Peter Cameron, questo libro racconta la vita di William Stoner. Il rischio di leggere qualcosa di monotono e pesante è praticamente dietro l'angolo, ma questo personaggio è molto più di una semplice e sola biografia.

William Stoner è il figlio di due contadini, semplici e che hanno dedicato le loro vite e le loro energie ai campi, spesso troppo aridi, ma che con la loro bontà d'animo ed ignoranza, hanno spinto il figlio a frequentare la Facoltà di Agraria nell'Università del Missouri, convinti che così facendo avrebbe guadagnato in conoscenze da mettere in pratica nella coltivazione. Erano persone ingenue, ma infinitamente lodevoli. William, detto Bill, si iscrive, studia e lavora per pagarsi l'alloggio, si ritaglia tutto il tempo possibile per comprendere bene materie come scienza o biologia, a lui parecchio ostili, fino al giorno in cui, dovendo frequentare un seminario per ottenere la Laurea, incappa nel corso di Letteratura Inglese. Da qui inizia il suo cambiamento, da qui parte la scoperta di sé, la presa di coscienza di qualcosa che va oltre e che lo spinge a cambiare corso di studi e laurearsi.

Come se fosse la cosa più naturale del mondo, quasi senza neppure accorgersene, Stoner diventa professore, dedicando la vita allo studio e all'apprendimento. Si sposa con Edith, dopo un fidanzamento breve e romantico, e alcuni anni dopo nasce la piccola Grace, alla quale William dona tutto il suo amore e che gli consente di arrivare dove non era mai riuscito ad avvicinarsi: diventare un bravo professore.

Stoner è un uomo che ama, ama la vita, ama la poesia, la letteratura, lo studio, la conoscenza, sua figlia, ma tutto questo amore non riesce ad esternarlo. Ha una profonda cultura, che alimenta quotidianamente, eppure non riesce a trasmettere tramite le parole quel sentimento profondo che lo scuote privandolo persino del respiro, finché Grace inizia a fargli compagnia nel suo studio, dove passa il tempo leggendo e fa capire al padre di saper insegnare come nessuno mai.

La vita di Bill è quindi paragonabile alla calma piatta, così potrebbe sembrare vuota e senza alcun motivo per essere ricordata. Ma Stoner è più che degno di essere ricordato, per la sua dedizione, per il fatto di non aver mai conosciuto l'affetto poiché i suoi genitori erano persone dedite solo al lavoro, per aver avuto il coraggio di intraprendere un corso di studi lontano da quello che tutti aspettavano da lui, per aver abbracciato la meraviglia e la bellezza delle lettere, delle parole e della letteratura, per aver vinto sulla sua iniziale incapacità di esternare queste emozioni, per aver affrontato tanti dolori e tanta malinconia, portate in primis dal suo matrimonio a rotoli, per non essersi arreso neppure di fronte alle ingiustizie, ai soprusi dei colleghi, al dolore, per aver saputo dire addio all'unica persona in grado di farlo sentire libero e vivo.

Questo libro è di una tenerezza che sfocia nella malinconia, perché il lettore si trova a vivere la vita di un uomo solo, che combatte contro se stesso e gli altri, un uomo incapace di esternare i proprio stati d'animo, di mostrare ad occhi altrui ciò che prova, eppure paradossalmente ognuno riesce ad immedesimarsi in lui. Quanto mi sono ritrovata nella sua difficoltà di trasmettere a parole l'amore che provava per la cultura, quanto ho amato ogni difficoltà che è riuscito a superare.

Se dovessi fare un discorso sui singoli personaggi, direi che Stoner inizialmente sembra semplicemente subire ciò che gli accade, spesso sono gli altri a decidere per lui, ma non è così perché è lui a trovare la determinazione di portare avanti i suoi sogni, i suoi obbiettivi. Essendo un essere umano, in quanto tale commette degli errori, senza però mai smettere di trovare la felicità.

William Stoner mantiene lo sguardo sempre puntato sulla conoscenza, non smette mai di meravigliarsi, non si allontana dai suoi libri e da essi ottiene il conforto e la forza necessari per affrontare la morte prematura di uno tra i suoi due unici amici, la rabbia della moglie che gli dichiara guerra ogni giorno, la stanchezza, il dolore della figlia che non riesce a reagire ai soprusi della madre.

A rendere ancora più forte e sensazionale il tutto è lo stile dell'autore, John Williams descrive le giornate, gli anni, di un uomo qualunque, con pochi amici, che ha lavorato sempre nella stessa Università, con un matrimonio disastroso di cui la figlia porta ancora i lividi, e lo fa con termini semplici, quasi stesse narrando le vicende di un amico caro. Racconta l'amore in ogni sua forma, l'amore che cambia e si modifica nel corso degli anni, le sfaccettature che si provano ogni giorno nella realtà e che ci tengono in vita.

Sono sopraffatta dalla tenerezza che ho provato nel leggerlo, nell'immedesimarmi in questo semplice professore che cresce, migliore ed impara senza accorgersene, che comprendere a fondo le cose forse troppo tardi per gli standard comuni, che ha bisogno di isolarsi dal mondo perché sa che non potrà mai dargli ciò che invece riesce a trovare nei libri, nei volti degli studenti quando lasciano la penna sul quaderno e lo seguono con lo sguardo incollato alla sua cattedra, nei sorrisi accennati della figlia quando disegna o gli mostra il libro che sta leggendo, nell'orgoglio dei laureandi quando terminano la loro tesi e nella gioia di rientrare a casa sapendo di aver svolto il proprio lavoro con serenità.

Raccontarlo, o tentare di farne un riassunto, è impossibile, solo la lettura può far capire quanto in realtà sia bello, triste, intenso, tenero e pieno di amore, di vita e di infinita cultura. Non credo di esagerare nel dire che questo sia il romanzo più bello letto durante il 2020, tanto che, anche se finito da poche ore, sento ancora la forte tentazione di riprendere a leggerlo dall'inizio.

Avrei ancora così tanto da dire, ma ho paura di rovinare questa meraviglia, per questo mi limito a dirvi di leggerlo, a consigliarvi di perdervi nelle sue pagine perché trasmette talmente cose belle da non poterne fare a meno. Mi spiace non aver saputo scrivere una recensione decente, è che ogni parola mi appare vuota e troppo semplice per trasmetterne la bellezza, un pò come Stoner che non sapeva di essere un grande uomo, pur con tutti i difetti e le mancanze.

JOHN WILLIAMS insegnò, come Stoner, nell'Università di Denver.

«Il passato sorgeva dalla tenebre e i morti tornavano in vita di fronte a lui, e insieme fluivano nel presente, in mezzo ai vivi, tanto che per un istante aveva la percezione di stringersi a loro in un'unica, densa realtà, da cui non poteva e non voleva sottrarsi. Tristano e la dolce Isotta gli sfilavano sotto gli occhi; Paolo e Francesca vorticavano nel buio incandescente; Elena e il radioso Paride, amareggiati dalla conseguenze del loro gesto, spuntavano dal buio. E Stoner li sentiva più vicini dei suoi stessi compagni, che si spostavano da una classe all'altra, alloggiando presso una grande università a Colombia, nel Missouri, e che camminavano distratti nell'aria del Midwest.»

(da "Stoner", pagina 24)

sabato 21 novembre 2020

Un segreto non è per sempre

TITOLO: Un segreto non è per sempre

AUTRICE: Alessia Gazzola

CASA EDITRICE: Tea

COSTO: 5,00€

PAGINE: 412

TRASPOSIZIONE CINEMATOGRAFICA: serie tv "L'allieva" in onda su RaiUno, con Alessandra Mastronardi e Lino Guanciale.

GIUDIZIO: 9/10




TRAMA

Mi chiamo Alice Allevi e ho un grande amore: la medicina legale. Ho imparato a fare le autopsie, però la morte ha ancora tanti segreti per me. Nessun segreto dura per sempre, ma quello che nascondeva il grande scrittore Konrad Azais è impenetrabile. E una semplice perizia su di lui si è trasformata in un'indagine su un suicidio sospetto.

Solo Clara, la nipote di Konrad, sa la verità, ma ha deciso di fare del silenzio la sua religione. Non mi resta che studiare le prove: la soluzione è lì, da qualche parte. Studiare però è impossibile quando si ha il cuore tormentato. Mi chiamo Alice Allevi e gli amori non corrisposti, quasi più delle autopsie, sono la mia specialità.

NOTE DI LARAGAZZADELLIBRO

Ho terminato la lettura del secondo volume di questa serie e devo dire che finalmente inizio ad intravedere quello spirito, quella scintilla di curiosità che mi ha tanto conquistata nella serie. Per chi ricorda la recensione del primo volume ben venga, per gli altri farò una breve sintesi: mi era indubbiamente piaciuto, eppure durante tutta la lettura avevo sempre la sensazione di avere davanti agli occhi due personaggi completamenti diversi da quelli che avevo imparato ad apprezzare nella serie tv. Credo fortemente che questo problema sia dovuto proprio alla versione cinematografica, poiché ne sono così affascinata, da mettere da parte il libro, o da non dargli un'opportunità. 

Tralasciando questo aspetto, Alice, la protagonista, questa volta si trova alle prese con un importante scrittore verso il quale pende un'interdizione richiesta dai figli. Egli è Konrad Azais, anziano dispotico e fissato con le parole crociate, a tratti irrequieto e sgarbato, tranne verso l'amata nipote Clara, ma di certo in perfetto grado di intendere e volere. Come se non bastasse, pochi giorni dopo viene trovato morto nel suo studio e accanto a lui una lettera che ha tutto il sapore di un'addio.

La nipote Clara, la quale ha sfortunatamente trovato il nonno defunto, è la sola testimone degli ultimi istanti dell'uomo, eppure rifiuta di parlare forse per paura, o per non rivelare segreti troppo grandi. Così Alice, oltre a condurre l'autopsia già abbastanza complicata, si lascia convincere dall'ispettore Calligaris a dare una mano nelle indagini. Inizia proprio dai libri dello scrittore, notando da subito che non sono poi così grande, ma che in compenso nascondo molti aspetti particolari relativi ad un passato che si rispecchia nel testamento di Azais: lasciare tutto ad una giovane donna sconosciuta.

Cosa si nasconde dietro tanti segreti? Perché la famiglia dello scrittore tenta di insabbiare o sviare le indagini? Azais è veramente morto per cause naturali?

Oltre la vita all'Istituto di Medicina Legale, per Alice c'è un'altra decisione da prendere: continuare la relazione a distanza con Arthur, giornalista amante dell'avventura e convinto che la lontananza sia un metodo alternativo per vivere una storia d'amore, o il gelido, ma in fondo gentile CC, che senza vergogna parla chiaramente del suo interesse per l'allieva? A rendere ancora più frenetica la vita di Sacrofano, ci sono poi la migliore amica Silvia, la coinquilina Yuki, il cagnolino Ichi, nonna Amalia e il fratello Marco che sta per convolare a nozze.

Ho iniziato a simpatizzare per Alice, perché inizia a trasmettermi le stesse sensazioni che ho avuto con la serie tv, ovvero quella di vedere il mondo attraverso gli occhi di una ragazza piena di passione, che vuole ridare dignità e giustizia alle vittime, ancor prima di dare ai famigliari risposte scientifiche. Il suo punto di forza è l'intuito, l'agire nonostante i richiami di Claudio sul non farsi coinvolgere emotivamente. Lo stesso Claudio che adoro, e che in questo libro mi è sembrato più umano, o almeno più sincero verso se stesso e con Alice, inoltre emergono alcuni eventi del suo passato che lo pongono sotto una nuova luce e il suo rapporto con l'esuberante e sbadata allieva sembra evolversi. Arthur continua a non piacermi, per carità è un bel personaggio, è sempre stato onesto con Alice, mettendo le mani avanti e dicendole chiaramente che avrebbe sempre inseguito il suo lavoro, infatti apprezzo la sua coerenza e l'emancipazione con cui vive la vita e l'amore, peccato che proprio in questo volume si sia rivelato una sorta di bambino viziano che non vuole rinunciare ai suoi sogni, ma nemmeno all'amore, così chiede ad Alice di rinunciare ai suoi per seguirlo. Giudizio puramente personale, ma preferisco decisamente CC e la sua scarsa empatia.

Detto questo, posso ritenermi soddisfatta, "Un segreto non è per sempre" mi è piaciuto più del primo volume, mi ha coinvolta e la lettura scorre come sempre, anche grazia allo stile leggero, ironico e frizzante della Gazzola. La mia speranza è che queste sensazioni continuino nei prossimi libri, che non vedo l'ora di leggere.

ALESSIA GAZZOLA nasce a Messina nel 1982 e vince il premio Bancarella nel 2019, proprio con il volume che chiude le avventure di Alice Allevi.

«Esiste un passato fra me e Claudio fatto di quella speciale nostalgia che si prova quando qualcosa non è mai successo.»

(da "Un segreto non è per sempre")


domenica 15 novembre 2020

I Medici

TITOLO: Una dinastia al potere; Un uomo al potere; Una regina al potere; Decadenza di una famiglia

AUTORE: Matteo Strukul

CASA EDITRICE: Newton Compton

COSTO: dai 3,90€ ai 4,90€

PAGINE: 384

TRASPOSIZIONE CINEMATOGRAFICA: serie omonima di produzione anglo-italiana (2016-2019), trasmessa su RaiUno

GIUDIZIO: 10/10




TRAMA

Una dinastia al potere

Firenze, 1429. Alla morte del patriarca Giovanni de' Medici, i figli Cosimo e Lorenzo si trovano a capo di un autentico impero finanziario, ma, al tempo stesso, accerchiati da nemici giurati come Rinaldo degli Albizzi e Palla Strozzi, esponenti delle più potenti famiglie fiorentine. In modo intelligente e spregiudicato i due fratelli conquistano il potere politico, bilanciando uno spietato senso degli affari con l'amore per l'arte e la cultura. Mentre i lavori per la realizzazione della cupola di Santa Maria del Fiore procedono sotto la direzione di Filippo Brunelleschi, gli avversari di sempre continuano a tessere le loro trame. Fra loro c'è anche una donna d'infinita bellezza, ma dal fascino maledetto, capace di ghermire il cuore di un uomo. Nell'arco di quattro anni, dopo essere sfuggito a una serie di cospirazioni, alla peste e alla guerra contro Lucca, Cosimo finirà in prigione, rischiando la condanna a morte. Fra omicidi, tradimenti e giochi di palazzo, questo romanzo narra la saga della famiglia più potente del Rinascimento, l'inizio della sua ascesa alla Signoria fiorentina, in una ridda di intrighi e colpi di scena che vedono come protagonisti capitani di ventura senza scrupoli, fatali avvelenatrici, sanguinari mercenari svizzeri...

Un uomo al potere

Firenze, 1469. Lorenzo de' Medici sta vincendo il torneo in onore della sua sposa, Clarice Orsini, appena giunta a Firenze per le nozze con l'uomo che diventerà il Magnifico. Questo matrimonio non è un passo facile per Lorenzo: il suo cuore - ne è convinto - appartiene e sempre apparterrà a Lucrezia Donati, donna di straordinaria bellezza e fascino. Eppure asseconderà il volere della madre e rafforzerà l'alleanza con una potente famiglia romana. Chiamato a governare la città e ad accettare i costi e i compromessi della politica, diviso fra amore e potere, Lorenzo sottovaluta i formidabili avversari che stanno tramando contro di lui per strappargli la guida di Firenze. Girolamo Riario, nipote di papa Sisto IV, dopo aver sobillato Jacopo e Francesco dei Pazzi, storici nemici della famiglia de' Medici, e stretto alleanza con Francesco Salviati, arcivescovo di Pisa, concepisce una congiura il cui esito per Lorenzo sarà terribile: il fratello Giuliano verrà brutalmente ucciso davanti ai suoi occhi. E da quel momento si aprirà un periodo di violenza e vendetta da cui in pochi si salveranno...

Una regina al potere

Francia, 1536. Quando il delfino, Francesco di Valois, viene ucciso, la posizione di Caterina de' Medici a corte si complica. E la prima a essere sospettata dell'assassinio. Ma Francesco I, sovrano di Francia, crede alla sua innocenza e anzi, la spinge a rafforzare la sua posizione in vista del momento in cui, al fianco di Enrico II, dovrà regnare. Caterina si sente però debole, e non solo perché il marito le preferisce l'amante, la bellissima e temibile Diana di Poitiers, ma anche perché non riesce ad avere figli. Convinta di essere vittima di una maledizione, incarica Raymond de Polignac, valoroso comandante dei picchieri del re, di trovare Nostradamus, personaggio oscuro e inviso a molti, ma noto per le sue abilità di astrologo e preveggente. Lui è l'unico che potrà aiutarla a diventare madre. Fra intrighi di corte, tradimenti, umiliazioni e soprusi, Caterina attende con tenacia, finché non darà alla luce il primo dei suoi figli. Alla morte di Francesco I, quando la guerra di religione incombe, Caterina, ormai regina, non esita a stringere alleanze pericolose, complici le profezie di Nostradamus. La violenza scatenata dai cattolici contro i riformati in seguito alla congiura di Amboise è solo l'inizio di un conflitto destinato a culminare nella tragica notte di San Bartolomeo, quando le strade della capitale s'imporporeranno del sangue degli infedeli e Caterina, reggente di Francia dopo la morte di Enrico II, perderà tutto ciò che ha amato...

Decadenza di una famiglia

La Parigi del diciassettesimo secolo è l'essenza del vizio e della violenza. Maria de' Me-dici, da poco sposa di Enrico IV di Borbone, si trova ben presto a fare i conti con le mire rapaci di Henriette d'Entragues. Con un documento scritto, Enrico stesso ha promesso alla propria favorita di prenderla in moglie, e ora quel foglio è l'arma con la quale ricattarlo. Ma non è l'unica minaccia: un'altra arriva da un gruppo di nobili che cospirano per rovesciare il trono. Avvertendo che le sorti proprie e del re sono sempre più critiche, Maria decide allora di affidarsi a Mathieu Laforge, spia e sicario abilissimo, capace di sventare più di una congiura. Ma la regina non sa ancora che il suo destino sarà segnato dalla lotta costante contro coloro che vogliono la fine del suo regno. Quando Enrico IV di Borbone muore, vittima dell'ennesimo complotto, all'orizzonte si profila, inarrestabile, l'ascesa di un astro di prima grandezza della politica francese: il cardinale di Richelieu. Sarà proprio lui, dopo la morte del re, ad acquisire un potere sempre maggiore, tradendo colei che più di chiunque altro ne aveva favorito la fortuna: Maria de' Medici.

NOTE DI LARAGAZZADELLIBRO

Ebbene si, dopo non so quanti lustri, finalmente ho terminato la lettura di una delle serie che mi ha accompagnata per più tempo. Appena ho saputo la notizia che la Newton Computer avrebbe pubblicato i libri di Strukul sui Medici, mi sono promessa di leggerli sia per curiosità che per l'amore spropositato per Firenze e questa indubbiamente grande famiglia. Ma si sa che tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare, così questi volumi sono rimasti per parecchio nella libreria, in attesa di un momento di ispirazione; ispirazione giunta tempo fa e che mi ha permesso di iniziarne la lettura.

In tutta sincerità la paura più grande nell'affrontare questo tipo di romanzo era quella di trovarmi di fronte ben quattro volumi storici, quindi impegnativi e che per questo avrebbero richiesto tutta la concentrazione necessaria. Avevo l'idea di dover iniziare una sorta di impresa che mi avrebbe coinvolta e riportata indietro nel tempo. Ora posso dire che le mie aspettative erano sicuramente veritiere per quanto riguarda la parte storica, poiché oltre ad essere estremamente curata è ricostruita anche nei minimi particolari, mi sbagliavo invece sulla "difficoltà" che gli attribuivo: senza volerli sminuire, mi sono sorpresa nel ritrovarmi coinvolta in quattro romanzi veramente incredibili, costruiti sulla base di accurati studi e profonde indagini che li rendono dei veri gioielli in quanto ripercorrono fedelmente tutti gli eventi storici, le cronologie, le battaglie, le decisioni politiche, entrando appieno nella vita dei personaggi. Tuttavia la parte più incredibile del tutto è lo stile dell'autore, Strukul ha infatti ricreato la trasposizione cartacea dei più grandi avvenimenti riguardanti la storia italiana, la città di Firenze e la famiglia dei Medici con assoluta veridicità, andando persino oltre tutti gli studi che ha condotto per realizzare questi libri.

Ovviamente occorre viaggiare di fantasia per poter riportare i dialoghi, le emozioni e quanto di più personale sia accaduto tanti anni fa, ed è molto difficile farlo se non si è vissuti in quell'epoca o se le nozioni storiche non aiutano in questi aspetti piuttosto soggettivi. Matteo Strukul ha saputo imporre quella che chiameremo "parte romanzata" ai volumi senza vaneggi, senza renderli come fossero un'interpretazione personali, piuttosto plasmando discorsi, descrizioni e sentimenti ai protagonisti stessi, facendo sì che il lettore si trovi come per magia introdotto nelle corti più importanti d'Italia, nei ricevimenti più eleganti, nelle battaglie più sanguinarie, tra le ingiustizie e le magnificenze di secoli che hanno gettato le basi della nostra storia.

E' così che la lettura risulta scorrevole, senza perdere concretezza, che permette di immedesimarsi nei personaggi, consentendo a chi legge di sentire quasi sulla propria pelle la bellezza, il tormento e l'orgoglio di appartenere alla dinastica dei Medici. Effetto questo che pochi autori possono vantare di aver creato nei loro libri, soprattutto se si tratta di romanzi storici, verso i quali ci si aspetta di trovare fedeltà agli eventi, affinché siano ricostruiti concretamente, e verso cui spesso ci si rassegna a giudicarli "letture impegnative".

Come già anticipato dalle trame, i libri sono ben quattro, ognuno dei quali può essere considerato autoconclusivo poiché il successivo fa riferimento ad un personaggio ed un'epoca diversi; va da sé che si consiglia la lettura di tutti e quattro per avere un quadro d'insieme. I romanzi hanno come protagonista, in ordine cronologico: Cosimo de' Medici, detto Il Vecchio, poi Lorenzo de' Medici, il Magnifico, segue Caterina de' Medici ed infine Maria de' Medici, la quale chiude la dinastia della famiglia. Ognuno dei personaggi ha affrontato nemici, congiure, matrimoni combinanti, perdite e dolore per portare la propria famiglia a splendere su Firenze.

Questo significa che i Medici sono superiori o che si vuole ridare lustro a questa dinastia? Assolutamente no, l'intenzione dell'autore è puramente storica, ovvero quella di narrare la nascita e l'evoluzione di una famiglia che senza dubbio ha dato il miglior lustro a Firenze e all'Italia, senza tuttavia ricorrere alla sua esaltazione, infatti vediamo come persino questi grandi personaggi hanno rischiato, sbagliato, ricorso a sotterfugi, inganni, guerre e sangue per raggiungere i proprio obiettivi. Non si può dimenticare però il grande contribuito culturale, artistico e letterario che sono stati in grado di portare, delle grandi figure di pittori, scrittori, poeti, politici, scultori e mecenati che personalità come Lorenzo il Magnifico hanno introdotto nelle corti, delle magnifiche opere che hanno impreziosito Firenze, per citarne una fra tante la chiesa di Santa Maria del Fiore.

Ciò che questi romanzi offrono è un ritratto, magistralmente portato avanti, di un passato glorioso, fatto da uomini e donne coraggiosi, che spesso vengono dimenticati, nonché un prezioso quadro storico e culturale nato da impegno e ricerca. Quindi per tutti quelli che, come me, hanno voglia di leggere questa serie ma sono avvolti da mille dubbi: metteteli da parte, lasciatevi trasportare in questo viaggio storico fuori dal comune e poi fate ritorno al presente con nuove conoscenze, una riguardante l'albero genealogico dei Medici (che mai approfondirete così) e l'altra relativa alla consapevolezza di quanto il passato non smetta mai di guidarci verso il futuro.

MATTEO STRUKUL è attualmente docente di Sceneggiatura Interattiva presso la Link Campus University di Roma.

«Era un mondo che lei non capiva più, ma ora, in quella bolla di semplice grazia, poteva finalmente ritagliarsi uno spicchio di paradiso.

Pensò alla bellezza di poter condividere il silenzio con un amico, con un uomo buono, capace di ascoltare il cuore di una donna, senza la necessità di raccontare se stesso. Rimasero così cullati dal silenzio, gli occhi negli occhi, le mani che si avvicinavano.
Il sole di maggio filtrava dalla finestra. Maria sorrise sentì di essere tornata all'essenza delle cose, di aver ritrovato il significato profondo della vita. Si abbandonò a quella sensazione.

Chiuse gli occhi mentre lui, con dolcezza, la stringeva tra le sue braccia»

(da "Decadenza di una famiglia")

giovedì 5 novembre 2020

Alla ricerca del Principe Dracula

TITOLO: Alla ricerca del Principe Dracula

AUTRICE: Kerri Maniscalco

CASA EDITRICE: Oscar Mondadori

COSTO: 19,00€

PAGINE: 468

TRASPOSIZIONE CINEMATOGRAFICA: Nessuna

GIUDIZIO: 10/10



TRAMA

Dopo aver scoperto con orrore la vera identità di Jack lo Squartatore, Audrey Rose Wadsworth lascia la sua casa nella Londra vittoriana per iscriversi - unica donna - alla più prestigiosa accademia di Medicina legale d'Europa. Ma è davvero impossibile trovare pace nell'oscuro, inquietante castello rumeno che ospita la scuola, un tempo dimora del malvagio Vlad l'Impalatore, altrimenti noto come Principe Dracula. Strane morti si susseguono, tanto da far mormorare che il nobile assetato di sangue sia tornato dalla tomba. Così Audrey Rose e il suo arguto compagno, Thomas Cresswell, si trovano a dover decifrare gli enigmatici indizi che li porteranno all'oscuro assassino. Vivo o morto che sia.

NOTE DI LARAGAZZADELLIBRO

Terminata la lettura del secondo volume della serie, non posso evitare di elogiare nuovamente la Maniscalco perché ha realizzato un piccolo capolavoro. Questa volta Audrey Rose e Thomas sono in Romania, in un castello che ha tutto tranne un aspetto pacifico e sicuro, infatti ha ospitato niente di meno che Vlad L'Impalatore, più comunemente conosciuto come Conte Dracula.

Ho trovato estremamente affascinante la parte storica e relativa alla figura del grande Conte, vista per una volta sotto la radice rumena e quindi non più solo come una figura eterea o indistruttibile alla quale siamo abituati e che ci hanno propinato sotto molteplici scenari. La Maniscalco ha voluto porla sotto una nuova luce, approfondendo la parte di leggende meno conosciuta.

Il castello ospita attualmente la più grande scuola di Medicina Legale d'Europa, alla quale solo un numero esiguo di studenti selezionati possono accedere, così anche per i nostri due protagonisti inizia un lungo e devastante periodo di prova, durante il quale non si hanno amici o persone pronte ad appoggiarsi a vicenda, bensì solo un gruppo di studenti pronti a tutto pur di dimostrare le proprie conoscenze e farsi valere davanti agli occhi dell'enigmatico quanto freddo direttore dell'Istituto. L'uomo ha ovviamente preso in antipatia Audrey Rose, sia per lo scandalo che ha coinvolto la sua famiglia, che per il semplice fatto di essere l'unica donna incapace di confezionare un fazzoletto o ricamare, poiché troppo affascinata dai misteri che i cadaveri possono svelare.

Nel frattempo nel castello, tra nuove amicizie e rivelazioni scandalose, iniziano a susseguirsi strane morti e scomparse, in particolare i cadaveri presentano un paletto conficcato nel cuore e dell'aglio attorno al collo, o peggio ancora sono state dissanguate senza un'apparente causa che possa essere scientificamente spiegata dalla medicina. Naturalmente Audrey non può rimanere a guardare, specie se gli strani eventi coinvolgono da vicino il suo amico, e forse qualcosa di più, Thomas Cresswell.

I due decidono di andare contro il direttore dell'Istituto e tutti coloro che li minacciano per indagare a fondo in questa faccenda così paradossale ed inspiegabile, mentre iniziano a correre voci circa una possibile resurrezione del famigerato Conte Dracula. Sarà davvero opera di mostri conosciuti solo nelle fantasie o esistono eventi che neppure la scienza può spiegare?

Avevo amato il primo libro, in modo particolare perché riguardava la figura di Jack lo squartatore, tuttavia questo secondo volume è stato così elettrizzante che non ho potuto fare a meno di alzare gli occhi dalle pagine solo a lettura terminata. L'autrice è stata in grado di ricreare prima di tutto una perfetta atmosfera gotica, di inserire nel libro delle descrizioni del castello e dei suoi ospiti così coinvolgenti da catturare definitivamente il lettore, ma di lasciare invariato il carattere di Audrey Rose e di Thomas, infatti i due continuano a distinguersi dalla massa per andare oltre tutte le convenzioni sociali e scoprire la verità. 

Audrey all'inizio del romanzo ha parecchi fantasmi del passato, e neanche così remoto, da allontanare e sconfiggere, situazione che la porterà a dover lottare contro se stessa, contro la paura folle e irrazionale e contro il sentimento che sente di provare nei confronti di Thomas. Cresswell invece è amore puro, per lo meno io non posso far altro che amarlo follemente, poiché è davvero l'uomo dei sogni, il perfetto cavaliere dell'800, pronto a correre in soccorso di nobili causa, dall'intelligente acuta e la battuta pronta. L'uomo capace di gettarsi nelle fiamme per Audrey Rose, di prenderla in giro e nella battuta successiva di dichiararle il suo amore incondizionato. Questi due sono LA ship di quest'anno, non c'è nulla da fare!

Come al solito l'edizione curata dalla Mondadori è fenomenale, precisa e curata in ogni dettaglio. Un gioiellino che dispiace quasi tenere troppo tra le mani per paura si rovini. Quindi, ladies and gentlemen, se non avete acquistato il primo volume della serie, bhe, fatelo; se non avete letto il secondo, rimediate e se non avete provato mai la voglia di immergervi in questa serie, tornate all'inizio di questa recensione e dategli una possibilità.

Scherzi a parte, fidatevi, se amate il genere, se volete una serie ricca di leggende, amore, passione, sfortuna, eventi nefasti, battute, che sia intelligente e curata, solida e ben definita, insomma qualcosa di cui diventare fan e che sia per giunta abbastanza corta, eccola qui: la Maniscalco non delude, i volumi sono quattro e la ship perfetta è la #Cressworth!

KERRI MANISCALCO adora bere the e discutere della vita con i suoi amati gatti.

«Lui mi guardò con una serietà che non mi aveva mai dimostrato. "Ti mancherei terribilmente, e lo sai. Proprio come tu mi mancheresti in una maniera che non saprei neppure descrivere, se mai dovessimo separarci." »

(da "Alla ricerca del Principe Dracula")

Misery

TITOLO : Misery AUTORE : Stephen King CASA EDITRICE : Sperling & Kupfer PAGINE : 400 COSTO : 10,90€ TRASPOSIZIONE CINEMATOGRAFICA : film...