lunedì 30 novembre 2020

Fiori sopra l'inferno

TITOLO: Fiori sopra l'inferno

AUTRICE: Ilaria Tuti

CASA EDITRICE: Tea

PAGINE: 368

COSTO: 5,00€

TRASPOSIZIONE CINEMATOGRAFICA: Nessuna

GIUDIZIO: 10/10



TRAMA

«Tra i boschi e le pareti rocciose a strapiombo, giù nell'orrido che conduce al torrente, tra le pozze d'acqua smeraldo che profuma di ghiaccio, qualcosa si nasconde. Me lo dicono le tracce di sangue, me lo dice l'esperienza: è successo, ma potrebbe risuccedere. Questo è solo l'inizio. Qualcosa di sconvolgente è accaduto, tra queste montagne. Qualcosa che richiede tutta la mia abilità investigativa. Sono un commissario di polizia specializzato in profiling, e ogni giorno cammino sopra l'inferno. Non è la pistola, non è la divisa: è la mia mente la vera arma. Ma proprio lei mi sta tradendo. Non il corpo acciaccato dall'età che avanza, non il mio cuore tormentato. La mia lucidità è a rischio, e questo significa che lo è anche l'indagine. Mi chiamo Teresa Battaglia, ho un segreto che non oso confessare nemmeno a me stessa, e per la prima volta nella vita ho paura».


NOTE DI LARAGAZZADELLIBRO

Leggere la trama di questo libro (presa tra l'altro proprio da un capitolo) forse non gli rende abbastanza giustizia.

La storia è ambientata in un piccolo paesino di montagna chiamato Travenì, realmente esistente anche se con un nome diverso, nel quale gli occhi degli spettatori e dei lettori si perdono tra cime innevate e abeti che si stagliano alti nel cielo. Qui vive il commissario Teresa Battaglia, una donna avanti con gli anni, che ha la risposta sempre pronta, è facilmente irritabile e ogni giorno deve dimostrare di essere in grado di svolgere il suo lavoro nonostante appartenga al "gentil sesso".

Teresa di gentile non ha apparentemente nulla, non si fa mettere i piedi in testa da nessuno, ha il massimo rispetto dai suoi colleghi e dai collaboratori, soprattutto ha una grande esperienza che, unita alla sua apertura mentale, le consente di immedesimarsi in ogni serial killer, in ogni omicida per comprendere il suo linguaggio, scendere a patti con il diavolo. Riesce a vedere ciò che agli occhi di molti è negato, cose che altri potrebbero considerare semplicemente da condannare.

La sua vita viene improvvisamente sconvolta da tre fattori: l'arrivo di un nuovo ispettore dalla città, il quale si ritrova fuori luogo e impreparato all'impeto del commissario, una nuova malattia che la affligge e l'inizio di una lunga scia di sangue che macchia la tranquillità della piccola Travenì. Il killer porta con sé un souvenir da ogni vittima, quasi stesse collezionando delle parti, eppure nessuno riesce ad individuarlo, appare come niente fosse in un paesino di pochi abitanti, camuffandosi tra i cittadini.

Teresa Battaglia mette in campo ogni forza disponibile, perde il sonno e si interroga su ogni possibile pista, ogni psicosi che possa spingerlo a tanta efferatezza, per la prima volta però entrare nella mente del killer le risulta difficile, non riesce a decifrarlo. Intanto a Travenì iniziano a venire fuori storie del passato che riverberano nel presente e rendono la neve candida, caduta da poco, sporca, quasi quanto le anime di quelle persone che agli occhi di tutti vivono in mezzo alla natura.

Il personaggio di Teresa Battaglia è aspro, crudo e particolarmente ostico, diciamo che nelle prime pagine ho deciso di prendere il tutto con le pinze, per vedere come si sarebbe evoluta la cosa e non me ne sono pentita: il commissario è fenomenale, ha spirito e carattere da vendere, anche nei punti in cui sembra rispondere a tutto con indifferenza, in realtà lo fa solo per schermarsi da probabili dolori e mantenere una facciata integra. All'interno presenta tante crepe provenienti da un passato che ancora la tormenta, nel libro non vengono spiegate accuratamente le vicende, tuttavia è chiaro che la donna è reduce da un matrimonio malato e ha perso un figlio. Curiosando in giro ho scoperto che l'autrice, Ilaria Tuti, ha realizzato un secondo libro con la sua protagonista, ed è scontato dire che il titolo sia finito nella mia wishlist appena ho saputo della sua esistenza. Attendo con ansia di leggerne il seguito, perché Teresa è una di quelle protagoniste che si insediano nella mente del lettore, fino a diventare una sorta di mito per non essere mai dimenticati.

A colpire ancora di più è però lo stile dell'autrice che è essenziale, scarno e trasmette tutto l'orrore umano, racchiude in sé degli elementi crudi ma particolari, che descrivono alla perfezione la realtà e porta a delle profonde riflessione che aumentano il grado di empatia del lettore, permettendogli di non distogliere mai la concentrazione e restare al passo con la narrazione. E' stata in grado di creare una trama, dei personaggi, degli antagonisti e delle situazioni che con molta molta difficoltà potranno essere eguagliati e superati, la sua idea è fuori dal comune, è diversa e lontana dagli autori di thriller, non si ferma ad una semplice analisi o ad una banale introspezione dei personaggi e si spinge oltre fattori macabri. 

Mi avevano parlato sempre molto bene di questo libro, infatti si è posizionato secondo nel sondaggio fatto tempo fa sulle stories, quindi grazie per avermelo suggerito, da oggi ho due amori incondizionati: Hercule Poirot e Teresa Battaglia! (e poi l'autrice è italiana!)


ILARIA TUTI è appassionata di pittura e, nel tempo libro, ha fatto l'illustratrice per una piccola casa editrice.

«La vita faceva paura, a guardarla in faccia per quello che davvero poteva essere, ma restava sacra, inviolabile, un'avventura straordinaria che andava affrontata con il cuore a mille e un senso del meraviglioso che non poteva spegnersi nemmeno di fronte al dolore più straziante.»

(da "Fiori sopra l'inferno" pagine 76-77)

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