venerdì 14 dicembre 2018

Alice nel paese delle meraviglie

TITOLO: Alice nel paese delle meraviglie
AUTORE: Lewis Carroll
CASA EDITRICE: Crescere Edizioni
COSTO: 7,90€
TRASPOSIZIONI CINEMATOGRAFICHE: versione della Disney del 1951 e film omonimo del 2010 con Johnny Depp
GIUDIZIO: 10/10



In questo libro, pubblicato nel 1865, si narrano le vicende di una bambina di nome Alice, che nel giorno del suo settimo compleanno, seguendo un coniglio bianco con giacca e panciotto, precipita in un magico mondo sotterraneo, dove vive strabilianti avventure e incontra bizzarri personaggi, tra assurdità e paradossi di ogni tipo: dai consigli dell’enorme Bruco che fuma il narghilè allo stranissimo Gatto del Cheshire, dal tè in compagnia del Cappellaio Matto e della Lepre Marzolina alla “quadriglia delle aragoste”, fino alla terribile Regina di Cuori, che terrorizza la piccola con l’assurda esclamazione: “Prima la sentenza, poi il verdetto!“.
Gli stravaganti protagonisti del romanzo non sono però così distanti dalla realtà, in quanto offrono una carrellata dei difetti e della manie del genere umano, e numerosi sono i riferimenti a personaggi e avvenimenti dell’epoca. In tutta l’opera abbondano inoltre giochi linguistici e matematici, citazioni, nonsense e figure retoriche, che fanno di “Alice nel paese delle meraviglie” un capolavoro di originalità, da oltre 150 anni letto e tradotto in tutto il mondo.

NOTE DI LARAGAZZADELLIBRO: Volendo fornire una spiegazione personale di questo libro, devo per forza di cose dare per scontate o accettare tutte le altre; alcune teorie sono davvero veritiere, come ad esempio la volontà dello scrittore di far interpretare ad ogni personaggio una qualità negativa degli umani, al fine di denunciarle. Forse è quest'ultima quella in cui più mi ritrovo. Innanzitutto, "Alice nel paese delle meraviglie" non è un libro per bambini, non dovrebbero esserlo, anzi io lo consiglierei agli adulti (inclusa me stessa), perchè è un racconto all'apparenza semplice, ma che rivela una profonda analisi dell'uomo, in particolare dei suoi vizi e dei suoi errori: non faccio riferimento all'utilizzo di sostanze stupefacenti che, secondo molti, avrebbero provocato le allucinazione della stessa Alice. A parer mio, ciò su cui Carroll vuole far riflettere, è il modo frivolo in cui molti adulti vivono: non dando ascolto ai più piccoli, imponendo le loro idee e in continua velocità. Basta vedere come Alice si affanni ad acciuffare il Bianconiglio per capire quest'ultimo punto: tutti noi siamo presi dalla frenesia di avere tutto e subito e, spesso a causa di molti impegni, siamo sempre di corsa, tanto che anche senza volerlo non ci accorgiamo neppure di chi ci è vicino. Il paese delle meraviglie è tale perchè Alice viene in qualche modo a ripristinare quell'equilibrio che solo lo sguardo di un bambino può riportare, anche se anche lei finisce per smarrirsi in preda al suo desiderio di accontentare gli altri. E' un libro fantastico che nasconde molti segreti ed analizza pagina dopo pagina, ciò in cui gli uomini sbagliano e ciò che trascurano, come gli affetti o gli amici, ma la denuncia potrebbe estendersi a tanti altri soggetti. Insomma è un libro da dover leggere almeno una volta nella vita, anche solo per trascorrere un pomeriggio senza affanni ed in fretta.

LEWIS CARROLL ha inventato le avventure di Alice per intrattenere le figlie di un suo amico, tra queste la stessa Alice Liddell. 

"Sii quello che sembri!"
(da "Alice nel paese delle maraviglie") 



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