martedì 28 agosto 2018

Persuasione

TITOLO: Persuasione
AUTRICE: Jane Austen
CASA EDITRICE: Crescere Edizioni
COSTO: 7,90€
TRASPOSIZIONI CINEMATOGRAFICHE: Vari film omonimi, il più recente risale a 2007
GIUDIZIO: 10/10


Anne Elliot è la secondogenita di Sir Walter Elliot, a soli diciannove anni viene persuasa dalla sua famiglia e da Lady Russell a rompere il fidanzamento col capitano Frederick Wentworth, che lei amava e dal quale era sinceramente ricambiata. Era considerato, dalla famiglia di lei, un povero ufficiale di marina, senza una famiglia importante alle spalle. 
Eppure trascorsi otto anni Anne non si è mai sposata, nessuno poi della sua famiglia sembra provare alcuna forma di affetto nei suoi confronti e lei vive una situazione alquanto difficile. Ma quando l’Ammiraglio Croft, cognato di Frederick, affitta una residenza da Sir Walter, la protagonista ha modo di ritrovarsi nuovamente faccia a faccia col suo amore mai dimenticato. 
Intenzionata a non cadere più nelle lusinghe persuasive dei suoi famigliari, Anne resiste con animo coraggioso ai corteggiamenti di un suo cugino, il quale è stato designato per offrirle un matrimonio vantagioso. Nel frattempo sembra sempre più riavvicinarsi a Frederick, tentando di far ricredere tutti, e in modo particolare Lady Russell, sull’onestà di quest’ultimo. 
Pubblicato dopo la morte della scrittrice, nel 1818, “Persuasione” racconta una storia non a lieto fine, come negli scritti precedenti, ma alla quale viene offerta una seconda opportunità per combattere con più forza i pregiudizi e le persuasioni dei parenti. Una trama insolita per l’autrice inglese, come “L’abbazia di Northanger”, l’altro romanzo pubblicato postumo, sia per le tematiche affrontate sia per il gusto espresso in essi. 
Una storia delicata, scritta forse con il compito di far comprendere quanto, troppo spesso, la paura di deludere qualcuno possa incidere nelle nostre scelte, facendoci rimpiangere di aver ceduto senza lottare. 

NOTE DI LARAGAZZADELLIBRO: Questo romanzo, assieme a "Northanger Abbey" mi è sembrato distante dallo stile solito della Austen, o meglio, che fossero elaborati in maniera più matura. Anne mi è parsa più simile alla Jane Eyre della Bronte, grazie a questa sua graduale presa di coscienza di se stessa, al rifiuto delle imposizioni della sua famiglia e, infine, nello sforzo coraggioso di opporsi a certi dettami. Ho avuto la sensazione di vivere la crescita della protagonista prima di tutto, quasi la scrittrice volesse porre l'attenzione proprio sulla donna e su quanto sia per lei difficile cambiare il mondo che la circonda. Per i restanti argomenti, i nuclei si ripetono, perchè i due tentano di sfidare chi li vorrebbe separati, ma sempre a differenza dei precedenti romanzi, qui Anne e Frederick collaborano insieme fin dall'inizio, andando così a creare qualcosa di molto forte. La Austen ha un' estrema dote nel descrivere le emozioni e i sentimenti, e lo fa analizzandone a fondo gli effetti e le cause circostanti. Ho adorato Frederick, (come poteva Lady Russell essere così negativa nei suoi confronti?) per la sua semplicità e bontà e la stessa Anne per la forza e la gentilezza dimostrate. Un romanzo insolito, ma degno di essere stato pubblicato dopo la morte dell'autrice più discussa del panorama letterario inglese.

JANE AUSTEN ormai malata, probabilmente del morbo di Addison, venne condotta a Winchester dalla sorella per essere curata, ma qui si spense il 18 luglio 1817. 

" 'Da tempo' disse lui, 'il nome di Anne Elliot mi ammalia con il suo stesso suono. Sì, da molto tempo esercita il suo fascino sulla mia immaginazione; e, se solo osassi, tradurrei in parole il mio desiderio: che quel nome non possa mai mutarsi in un altro'."
(da "Persuasione")
 


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