mercoledì 5 luglio 2023

Misery

TITOLO: Misery

AUTORE: Stephen King

CASA EDITRICE: Sperling & Kupfer

PAGINE: 400

COSTO: 10,90€

TRASPOSIZIONE CINEMATOGRAFICA: film con Kathy Bates nel ruolo di Annie, uscito nel 1990

GIUDIZIO: 10/10




TRAMA

Paul Sheldon, un celebre scrittore, viene sequestrato in una casa isolata del Colorado da una sua fanatica ammiratrice. Affetta da gravi turbe psichiche, la donna non gli perdona di aver "eliminato" Misery, il suo personaggio preferito, e gli impone tra terribili sevizie di "resuscitarla" in un nuovo romanzo. Paul non ha scelta, pur rendendosi conto che in certi casi la salvezza può essere peggio della morte...

NOTE DI LARAGAZZADELLIBRO

Volevo recuperare questo libro da molto tempo, ne ero molto curiosa, ma non immaginavo certo il terrore che mi avrebbe suscitato. "Misery" è uno dei tanti libri di King che incute paura vera, forse per la bravura con cui l'autore riesce ad entrare nella mente umana, per la capacità di descrivere particolari stati d'animo o semplicemente perché racconta di persone vere, di eventi che non sono paranormali, bensì coinvolgono uomini e donne nella vita reale.

La storia inizia con Paul Sheldon, scrittore ormai affermato grazie proprio alla serie con protagonista Misery, una donna energica e passionale che ha fatto dell'amore la sua ragione di vita, conquistando il cuore dei co-protagonisti e quello dei lettori. Agli occhi di Paul, tuttavia, Misery è frivola e alquanto scemotta, tanto che persino lui è stanco di dedicare il proprio tempo alle sue avventure diventate ormai mero intrattenimento commerciale: i suoi libri non hanno più vita propria, perché devono rispettare le richieste del pubblico pur di vendere. Così lo scrittore decide di metterci una pietra sopra e porre fine alla figura della sua eroina, sfruttando il tempo nella realizzazione del suo nuovo libro che gli permetterà di ritrovare se stesso.

Quello con cui non ha fatto i conti, però, è l'affetto del pubblico, in particolare di coloro che hanno fatto di Misery la propria ragione di vita, arrivando persino a vivere letteralmente attraverso la protagonista. Tra questi c'è Annie Wilkes che soccorre Paul dopo un incidente automobilistico, portandolo nella sua casa e rinchiudendolo tra quelle quattro mura, impedendogli di fatto anche le cure necessarie. Da infermiera, recupera facilmente antidolorifici e medicinali necessari se non altro a tenere lo scrittore in vita. L'unica cosa che Annie vuole in cambio? Che Misery torni a vivere.

Paul si vede così costretto a riesumare qualcosa che credeva di aver ormai seppellito per sempre e a scendere a patti con il diavolo, la sua sequestratrice, che alterna stati di rabbia a calma apatica. Man mano, Paul scopre i punti deboli di Annie e il passato che l'ha resa la donna solitaria e rancorosa che è oggi, ma non ha fatto i conti con la sua collera.

Vi assicuro che la trama non rende giustizia a questo libro, non potrebbe farlo neppure se fosse di due pagine intere, perché prima di tutto King analizza il ruolo stesso dello scrittore, il lavoro dietro uno storia e la capacità di immaginazione. Paul ha di fatto il blocco dello scrittore, non riesce ad andare avanti, quasi la morte di Misery lo abbia di fatto rinchiuso nel lutto, ma durante la sua prigionia scopre, o forse sarebbe meglio dire riscopre, il potere delle parole e della scrittura: diventano l'unica cosa per cui lotta, la sola motivazione che lo spinge ad alzarsi la mattina e l'ancora che gli ricorda di non arrendersi. Al tutto si aggiungono le pagine che Paul scrive sul nuovo capitolo di Misery, creando un romanzo nel romanzo che ha qualcosa di eccezionale. Al pari della sua vita, anche quella di Misery subisce un'evoluzione non indifferente, che all'inizio indispone la stessa Annie.

Il genio di King poi si eleva ancora di più, se possibile, proprio nel personaggio di Annie, questa donna imponente e completamente scissa dalla realtà, descrivendola in ogni dettaglio, dagli eccessi di follia fino ai silenzi, se possibile ancora più spaventosi. E Paul. Paul meriterebbe forse un libro a parte per poterne parlare decentemente, perché si tratta forse di un protagonista in cui King si rivede o che in ogni caso lo accomuna allo stesso autore. Ho trovato incredibile la forza di sopravvivenza dell'uomo e la passione che ritrova nella scrittura, nel cadenzato rumore della macchina da scrivere rotta, nella correzione delle bozze e nel creare storie da fogli bianchi.

Se avevate dei dubbi sul leggere o meno "Misery", spero che con questa recensione abbiate deciso di acquistarlo perché merita davvero di essere letto. Poi non guarderete allo stesso modo la vita in generale e avrete sicuramente difficoltà a dormire, per cui consiglio video di gattini, ma il libro diventerà una parte consistente della vostra vita.

STEPHEN KING ha sposato sua moglie nel 1971. Il nome della donna è Tabitha, ha i capelli rossi, come molte delle protagoniste nei suoi libri.

«Perché gli scrittori ricordano tutto, Paul, specialmente quello che fa male. Denuda uno scrittore, indicagli tutte le sue cicatrici e saprà raccontarti la storia di ciascuna di esse, anche della più piccola. E dalle più grandi avrai romanzi, non amnesie. »

(da "Misery", pagina 268)



domenica 2 aprile 2023

La Malnata

TITOLO: La Malnata

AUTRICE: Beatrice Salvioni

CASA EDITRICE: Einaudi

PAGINE: 248

COSTO: 17,50€

TRASPOSIZIONE CINEMATOGRAFICA: sono stati acquisiti i diritti per una serie tv

GIUDIZIO: 10/10




TRAMA

Monza, marzo 1936: sulla riva del Lambro, due ragazzine cercano di nascondere il cadavere di un uomo che ha appuntata sulla camicia una spilla con il fascio e il tricolore. Sono sconvolte e semisvestite. E Francesca a raccontare in prima persona la storia che le ha condotte fino a lì. Dodicenne perbene di famiglia borghese, ogni giorno spia dal ponte una ragazza che gioca assieme ai maschi nel fiume, con i piedi nudi e la gonna sollevata, le gambe graffiate e sporche di fango. Sogna di diventare sua amica, nonostante tutti in città la considerino una che scaglia maledizioni, e la disprezzino chiamandola Malnata. Ma quella sua aria decisa, l'aria di una che non ha paura di niente, la affascina. Sarà il furto delle ciliegie, la sua prima bugia, a farle diventare amiche. Sullo sfondo della guerra di Abissinia, del dolore per la perdita e degli scompigli dell'adolescenza, Francesca impara con lei a denunciare la sopraffazione e l'abuso di potere, soprattutto quello maschile, nonostante la riprovazione della comunità.

NOTE DI LARAGAZZADELLIBRO

Dopo aver letto questo libro prima della sua effettiva pubblicazione, non potevo certo esimermi da una recensione che fosse più oggettiva possibile. E partendo dal presupposto che, per mia grande e grave mancanza, leggo molto poco di narrativa, posso dire che il giudizio complessivo è molto positivo.

La storia, come avrete letto dalla trama, inizia con Francesca, protagonista e narratrice della sua vita, la quale appartiene ad una classe sociale abbiente, o che fa di tutto per esserla, nascondendo tuttavia le ipocrisie di cui è portavoce. Francesca deve essere sempre ordinata, composta ed ubbidiente, dare l'immagine di una brava signorina pronta a diventare una donna eccellente e sottomessa alle volontà maschili, concetto che sua madre si impegna nel ribadire in ogni occasione, assieme alla totale mancanza di affetto per la figlia. All'estremo opposto abbiamo invece La Malnata, da cui il romanzo prende il nome, e che viene rappresentata da una ragazzina povera e tristemente famosa nel paese come una sorta di incarnazione maligna, capace di portare dolore e sofferenza a chiunque la incroci. Ma ciò che fa davvero sbalordire e bisbigliare, è la fiera compostezza con cui questa ragazzina si impone al mondo. Il suo motto? "Non ho paura di niente". Non teme chi la addita per le gambe scoperte, per lo sguardo carico di vendetta e divertimento, per l'audacia con cui gioca al Lambro e la sfrontatezza di girare assieme a due ragazzi che, per giunta, le stanno dietro, riconoscendole un ruolo di potere che una donna non poteva mai avere.

Men che meno nel periodo in cui questo libro è ambientato: ad un passo dalla Seconda Guerra Mondiale. In un Paese in cui Mussolini è ormai già venerato come dio, le leggi e i soprusi hanno tolto tutto e limitato la libertà individuale, facendo credere in un'imminente vittoria e nel profitto che la guerra porterà, Francesca fugge e raggiunge i Malnati per imparare a scalare il fiume e mostrare con orgoglio le sbucciature sulle ginocchia. Non importa cosa gli altri dicano di questa amicizia, perché all'improvviso le due protagoniste si riconoscono e accettano a vicenda.

La Malnata, che quasi nessuno ha più chiamato col suo nome, Maddalena, sprigiona tutta la voglia di rivalsa delle donne costrette ad una vita di silenzi e soprusi, sottomissioni e dolore, guarda in faccia la parte brutta della vita e sorride quando tutti la trattano come un demonio, perché è grazie a queste cattiverie che ha potuto costruire la sua corazza, a partire dalla madre che non l'ha più accettata come figlia. E per stare al suo passo, Francesca impara a mentire, a sfuggire, impara il coraggio di pensare con la propria testa. Crescono assieme e l'una dentro l'altra. 

Ad accompagnarle in questo legame, ci sono altri personaggi che odierete e amerete in egual misura, volendo citarne alcuni non posso non partire da Ernesto, fratello di Maddalena e personaggio che ho amato nel profondo per una lunga serie di motivi, quasi volessi in qualche modo essere la sua Luigia, al pari di Noè che ricorderò sempre per la sua pazienza e il suo grande cuore, e lo stesso padre di Francesca, uomo silenzioso e pieno di difetti, che tuttavia ha conquistato un posticino nella mia memoria. L'altra parte incantevole di questo libro è la presenza di tanti personaggi, ciascuno indispensabile e perfetto nel suo ruolo nella storia.

Di questo romanzo sono state dette già molte cose, alcune costruite su semplici supposizioni o su similitudini. Non è di certo la prima volta che al centro di una storia venga posta l'amicizia tra due ragazzine, eppure Beatrice Salvioni lo fa con uno stile che è oggettivamente buono e bello, con una narrazione scorrevole, d'impatto, selezionando le parole con cura e gli avvenimenti con scrupolo. Presenta tematiche che si conoscono già, ma in maniera nuova, positiva mi verrebbe da dire, perché ci priva di tutti quegli stereotipi e quei cliché visti e rivisti, evitando di puntare sulla competizione tra le protagoniste, magari anche a livello amoroso. L'unico, immenso, sentimento che riecheggia nella storia è di profonda ammirazione che Francesca ha per Maddalena e che fa brillare gli occhi di quest'ultima. Ammirazione che le porterà ad un legame molto più forte di accuse e paura.

Ripeto, non leggo molti romanzi, e faccio fatica a trovarne uno che non sia scritto con frasi fatte, in cui compaiano personaggi che, per quanto innovativi, finiscano per spegnersi pian piano, dove si trovino scene costruite quasi a tavolino, eppure ho finito "La Malnata" in due giorni. Non potevo proprio staccare gli occhi prima di arrivare all'ultima pagina, salvo poi scoprire che avrei lasciato queste due protagoniste forti, coraggiose e belle, come solo chi non ha più paura può essere. Se volete farvi un favore, e magari volete farlo anche a questa giovane scrittrice italiana, datevi la possibilità di leggerlo. Ogni persona ha dei propri gusti, ma anche qualora non dovesse piacervi il libro, posso assicurarvi che vi lascerà un segno, seppur piccolo, di qualcosa che si assapora e continua ad accompagnarci nei pensieri.

BEATRICE SALVIONI con il suo romanzo d'esordio, esce in contemporanea con l'edizione italiana, in Francia, Spagna, Grecia, Repubblica Ceca, Turchia, Bulgaria, Stati Uniti e Germania.

«Maddalena era tanto bella da splendere. Persino così, inginocchiata a terra e con la faccia sporca. Si alzò, mi prese una mano. Aveva il palmo sudato e caldo. Mi sorrise. Non mi ero mai sentita tanto forte in vita mia.»

(da "La Malnata", pagina 238)

martedì 11 ottobre 2022

La figlia del capitano

TITOLO: La figlia del capitano

AUTORE: Aleksandr Puskin

CASA EDITRICE: Crescere edizioni

PAGINE: 144

COSTO: 4,90€

TRASPOSIZIONE CINEMATOGRAFICA: serie tv del 2012, con Primo Reggiani

GIUDIZIO: 9/10




TRAMA

Il sedicenne Petr Grinev viene inviato dal padre a prestare il servizio militare a Orenburg, insieme al suo servitore Savelfi. Durante il viaggio sono sorpresi da una tormenta e salvati da un uomo che li conduce a una locanda. I due riescono poi a raggiungere la fortezza di Belogorsk, dove fanno la conoscenza del comandante Kuzfimi, di sua moglie, della loro figlia Mar'ja e del giovane ufficiale Vabrin. Tra Petr e quest'ultimo sorge subito una forte antipatia, in quanto entrambi sono innamorati di Mar'ja, e si sfidano a duello. Petr rimane ferito e, durante la sua convalescenza, la ragazza gli confessa di amarlo, nonostante suo padre sia contrario al loro matrimonio. La fortezza viene poi assediata dai cosacchi ribelli guidati dal terribile e sanguinario Pugaev, nel quale Savelfi riconoscerà l'uomo che li aveva salvati dalla tormenta... Nel capolavoro di Puskin, scritto nel 1836 e divenuto un classico della letteratura russa dell'Ottocento, si assiste alla crescita e alla maturazione del giovane Petr Andreevi. Un romanzo ricco di azione e colpi di scena, ma allo stesso tempo un libro romantico, che rievoca antiche atmosfere e tutto il fascino della Russia di Caterina la Grande.

NOTE DI LARAGAZZADELLIBRO

Questo povero romanzo giaceva nella mia libreria da diversi anni, lo avevo persino iniziato prima di abbandonarlo dopo poche pagine. Fino al mese scorso, in cui mossa da pietà ho deciso di terminarlo. Mi aveva da subito incuriosita la storia tra Petr e Mar'ja e devo dire che non ne sono delusa, ma non immaginavo si trattasse anche di una sorta di romanzo di formazione.

Il protagonista è Petr Grinev, figlio di un ufficiale e per questo destinato fin dalla nascita alla vita militare. Al compimento dei suoi 17 anni, il padre organizza per lui il viaggio che lo porterà dal capitano amico di famiglia, presso cui arruolarsi. Petr ha subito modo di scoprire il mondo e vivere diverse avventure, fino all'arrivo e alla conoscenza di Mar'ja, appunto la figlia del capitano. Tra i due in breve tempo nasce un sentimento molto forte, tuttavia lo scoppio di una rivolta e l'opposizione della famiglia di Petr rischiano di ostacolarli.

Il nostro protagonista, all'inizio del viaggio, si dimostra alquanto immaturo e impreparato ad affrontare gli ostacoli della vita, ma riesce a stringere importanti legami con persone che poi si riveleranno essere fondamentali nel futuro, come sicuramente il capo dei rivoltosi, il quale si sdebiterà con il giovane Petr. Questa particolare amicizia costerà tuttavia allo stesso Petr, che ne trarrà vantaggio, per poi essere accusato di cospirazione e dover rispondere al governo stesso di tale legame.

Man mano che la storia procede appare sempre più evidente il percorso di crescita del protagonista, non soltanto come soldato, quanto piuttosto come uomo, tanto da far ricredere prima di tutto la sua famiglia e da guadagnarsi la fiducia e la stima di numerosi altri uomini. Viene per questo considerato un romanzo di formazione ed è bello assistere alla crescita di Petr attraverso le gesta che l'autore ci racconta.

La parte di cui un po' avevo timore, ovvero quella dedicata alla guerra, si è rivelata meno tediosa di quanto immaginassi. Ci sono scene di battaglia, descrizioni e dialoghi dei campi di battaglia, delle strategie di difesa o attacco, ma oltre ad essere congeniali a capire a fondo la storia, risultano scorrevoli e chiare, senza appesantire la narrazione, anzi stimolando la parte più d'azione del romanzo.

Lo consiglio a chi magari vuole avvicinarsi alla letteratura russa, ma ha timore dei volumi corposi, perché "La figlia del capitano" è un libro davvero piccolo e molto bello, con cui iniziare ad assaporare questo mondo.

ALEKSANDR PUSKIN è considerato il fondatore della lingua letteraria russa.

« Addio, mio angelo - dissi - addio, mia cara, mia amata! Qualunque cosa sia di me, credi che l'ultimo mio pensiero e l'ultima preghiera saranno per te!»

(da "La figlia del capitano", pagina 63)

venerdì 7 ottobre 2022

Colazione da Tiffany

TITOLO: Colazione da Tiffany

AUTORE: Truman Capote

CASA EDITRICE: Garzanti

PAGINE: 138

COSTO: 12,00€

TRASPOSIZIONE CINEMATOGRAFICA: film iconico con Audrey Hepburn

GIUDIZIO: 9/10




TRAMA

Buona fortuna: e credi a me, carissimo Doc, è meglio guardare il cielo che viverci. Uno spazio così vuoto; così vago. Solo un posto dove va a finire il tuono e le cose scompaiono. Quando "Colazione da Tiffany" venne pubblicato per la prima volta, nel 1958, il «Time» definì la sua eroina Holly Golightly «la gattina più eccitante che la macchina per scrivere di Truman Capote abbia mai creato. E un incrocio tra una Lolita un po' cresciuta e una giovanissima Zia Mame... sola, ingenua e un po' impaurita». Da quel momento la sua fama non ha fatto che aumentare: di tutti i suoi personaggi, disse Capote più tardi, lei era la preferita, ed è facile capire perché. Holly è una ragazza del Sud trapiantata a New York, attrice cinematografica mancata, generosa con tutti, consolatrice di carcerati, eterna bambina chiassosa e scanzonata. Audrey Hepburn, con una leggendaria interpretazione cinematografica, le ha dato un volto e una voce indimenticabili, contribuendo a farne un'icona di stile senza tempo che con la sua leggerezza, la sua intelligenza e la sua ingenuità disarmante non ha mai smesso di far innamorare i lettori. Prefazione di Paolo Cognetti.

NOTE DI LARAGAZZADELLIBRO

Non molto tempo fa ho visto l'iconico film con Audrey Hepburn e mi era piaciuto molto, così quando ho fatto un giro in libreria e mi è stato consigliato proprio questo libro, non ho potuto far niente se non acquistarlo. Ho così scoperto che oltre a piccole differenze tra la versione cinematografica e cartacea, le due sono diverse soprattutto nel finale.

La storia si concentra sulla particolare figura di Holly Golightly, originaria del Sud e trasferitasi a New York per inseguire il sogno di diventare attrice. Nonostante la sua carriera in realtà non decolli, Holly decide di restare a New York e finisce per diventare comunque una delle personalità più eclettiche, organizzando numerose feste caotiche e legandosi a persone eccentriche. Nello stesso palazzo si trasferisce anche un giovane scrittore, che la stessa protagonista insiste nel chiamare Fred in ricordo del fratello e sarà proprio lui a stringere un legame particolare con Holly, conoscendola pian piano in tutte le sue contraddizioni e scoprendo anche i suoi segreti.

Ovviamente quando si pensa a "Colazione da Tiffany" diventa difficile non pensare immediatamente alla donna minuta con i capelli raccolti e la collana di perle, immagine che Audrey Hepburn ha creato e che resterà per sempre nella memoria. Nel libro conosciamo meglio Holly, la giovane trasferitasi e un po' scappata dal Sud, che probabilmente vedeva la sua vita come una prigione, il che la porta a lasciare il marito e cercare libertà ed indipendenza. A New York finisce per guadagnarsi da vivere accompagnandosi ad uomini facoltosi, che poi puntualmente rifiuta con astuzia celata da civetteria, e grazie agli incontri in carcere con un ex membro della mafia. Sarà proprio questa occupazione a portarla in un posizione delicata, ma ancora più interessante e diversa è la sua personalità: Holly è una donna indipendente, che non vuole appartenere a nessuno e non vuole legami, neppure con Gatto, il micetto che ha deciso di tenere a casa sua e al quale insiste nel non dare un nome.

Può essere vista come un'eterna bambina piena di contraddizioni, che si perde nei propri capricci e insiste nel cercare qualcosa che neppure lei sa. O forse come una giovane donna che cerca il proprio posto nel mondo, cercando di accettarsi con tutti i suoi sbagli, senza mai perdere quel fascino e quella spensieratezza che la distingue dalle altre donne e dalle altre protagoniste.

Il film mi è piaciuto molto, ma tende a "romanticizzare" la storia, invece il finale del libro (di cui non parlerò per evitare spoiler) è, a mio personale avviso, più adatto alla volontà di Holly, al suo carattere, alla sua testardaggine e al suo modo di vivere in sostanza. Ciò non toglie però che sono molto belli entrambi e che, in un certo senso, danno una doppia possibilità ad una protagonista così iconica.

TRUMAN CAPOTE scoprì la sua vocazione alla scrittura fin dall'età di 8 anni.

«E' un po' scomodo non avere un nome, ma io non ho il diritto di dargliene uno: dovrà aspettare fino a quando apparterrà a qualcuno. Noi ci siamo solo incontrati un giorno sul fiume, ma non ci apparteniamo reciprocamente: lui è indipendente, come me.»

(da "Colazione da Tiffany", pagina 41)

martedì 20 settembre 2022

Come anima mai

TITOLO: Come anima mai

AUTRICE: Rossana Soldano

CASA EDITRICE: Hope edizioni

PAGINE: 724

COSTO: 19,90€

TRASPOSIZIONE CINEMATOGRAFICA: Purtroppo ancora nessuna

GIUDIZIO: 10+/10




TRAMA

Inghilterra, 1936. Lewis Ellsworth, figlio del Duca di Buccleuch, è attento a tenere i suoi incontri sessuali lontano dagli ambienti aristocratici. All'inizio del suo secondo anno a Cambridge, però, scopre che il ragazzo con cui si è intrattenuto in un pub è uno studente del suo stesso college. Intelligente, affascinante ed eccentrico, William Chase entra nella sua vita come un tornado, scuotendo certezze e intenzioni. Due studenti privilegiati, colti e raffinati, ubriachi di arte e letteratura, ebbri di emozioni e ambizioni. Ma in una società in cui persino al Re non è permesso scegliere di chi innamorarsi, Lewis e William vivono un amore diverso, vietato e voluto, doloroso e intenso, nascosto agli occhi del mondo. Una storia fatta di coraggio, segreti, passione e contrasti, di crescita e conflitto, alla ricerca di una Wonderland nascosta dietro specchi di ipocrisia. Due vite che si incrociano e si salvano, due anime destinate a perdersi e a rincorrersi sullo sfondo dell'Europa del secolo scorso, un'Europa controversa e stuprata dalla guerra, in cui l'amore crea più scandalo dell'odio, in cui credere alle favole sembra quasi impossibile, ma è l'unica via d'uscita. Perché, forse, Wonderland non è un dove, ma un quando.

NOTE DI LARAGAZZADELLIBRO

Alcuni mesi fa, in una di quelle giornate che posso considerare felici, mi sono imbattuta in una recensione riguardante questo libro e subito dopo sono andata a cercare informazioni. Fino a quel momento non sapevo neppure di cosa parlasse, o quale argomento trattasse, ero semplicemente consapevole di trovarlo spesso citato o recensito. Non ricordo neppure più dove io abbia letto quella famosa recensione, ricordo però l'irrefrenabile impulso nel voler leggere "Come anima mai". Perché? Non lo so, ho avvertito il bisogno e la necessità di leggerlo, e poche volte nella vita mi è capitato di provare questo trasporto per un libro, i casi si possono contare sulle dita di una mano.

Così, dopo un periodo in cui trovavo abbastanza difficoltà a reperire una copia, per confermare la mia sfiga, ho approfittato del Salone internazionale del libro a Torino (che ancora porto nel cuore per una infinita lista di motivi) e ne ho acquistato una copia. Per diverse settimane è rimasto nella mia libreria, combattuta tra la voglia di leggerlo e una sorta di paura per quello che mi aspettava, fino a che l'impazienza ha preso il sopravvento e... credo di averlo terminato in 3 o 4 giorni, che ho volutamente ritardato perché questo libro mi si era attaccato addosso e chiuderlo sarebbe stato troppo doloroso.

Riassumere "Come anima mai" non è semplice, si potrebbe partire da uno dei protagonisti, Lewis Ellsworth, figlio del Duca, ma dallo spirito abbastanza libero soprattutto sul fronte sessuale. La sua classe sociale lo obbliga a tenere nascosti e ben lontani da occhi indiscreti i propri incontri, almeno fino a che conosce un ragazzo misterioso che gli ruba l'anima in un bagno al pub. Caso vuole che lo stesso ragazzo sia un suo collega più giovane di Cambridge, niente di meno che William Chase, tanto enigmatico quanto sfacciato ed intenso. Da quel momento, o forse dall'attimo stesso in cui i loro occhi si incrociano, i due costruiscono loro stessi e un legame che va molto molto oltre l'amore, la passione e il desiderio.

Imparano a conoscere i propri difetti, ad apprezzare ciò che sono e diventeranno, lottano contro una società e un mondo che difficilmente li avrebbe accettati, affrontano un periodo storico che li separa, scavalcano le convenzioni sociali, i ruoli e i propri cognomi pur di rubare pochi attimi vitali che permettono ad entrambi di resistere e crescere, l'uno riflesso negli occhi dell'altro. Persino cercare di spiegarlo è difficile, perché si comprende la sofferenza, l'amore, l'assoluta devozione, il rammarico, la bellezza, l'estasi e lo stupore che questo romanzo cela in sé. Definirla una semplice storia d'amore tormentata è troppo riduttivo, occorre perdersi nelle sue pagine per poter capire quanto si diventa tormentati e grati dopo aver girato anche l'ultima pagina.

E' il libro su cui ho davvero attaccato più post-it in assoluto, sottolineato e cerchiato tra tutti quelli che ho in libreria, semplicemente perché non ho potuto fare a meno di amare anche le virgole. E' il libro che più ho amato e di cui sono più felice per avermi ricordato quanta bellezza e quanta meraviglia ci sono tra pagine ed inchiostro. Non mi è mai capitato di amare ogni descrizione, ogni evento, ogni attimo, senza voler cambiare un solo punto e non mi sono mai immedesimata in un personaggio come ho fatto con Will. Il mio amore, la mia ammirazione per William sono senza precedenti, ogni sua azione, ogni suo pensiero, ogni stato d'animo, ogni singolo elemento li sentivo come parte di me, dal suo modo di vivere in maniera così intensa e forte tutta la vita, fino alla passione per Superman. E' stato un pò come se fossi io la protagonista.

"Come anima mai" è uno di quei libri che non si può conoscere o capire senza prima averlo letto e io vi invito a farlo, perché soffrirete e sorriderete e piangerete, sia di gioia che di dolore, riderete e vi innamorerete, passeggiando tra le strade di Roma, nascondendovi nei corridoi di Cambridge, riconoscendovi tra i locali di Parigi, amandovi in riva al mare e litigando sotto la pioggia. Se volete fare un regalo a voi stessi, leggete dell'amore di Will per Lewis e di Lewis per Will.

ROSSANA SOLDANO ha espresso sin da bambina il desiderio di voler diventare un giorno giornalista o scrittrice.

« "Devi guardarmi, Lewis"

"Lewie, vieni a prenderti l'amore dai miei occhi" »

(da "Come anima mai", pagina 494)

Misery

TITOLO : Misery AUTORE : Stephen King CASA EDITRICE : Sperling & Kupfer PAGINE : 400 COSTO : 10,90€ TRASPOSIZIONE CINEMATOGRAFICA : film...