martedì 20 settembre 2022

Cento poesie d'amore a Ladyhawke

TITOLO: Cento poesie d'amore a Ladyhawke

AUTORE: Michele Mari

CASA EDITRICE: Einaudi

PAGINE: 111

COSTO: 12,00€

TRASPOSIZIONE CINEMATOGRAFICA: Nessuna

GIUDIZIO: 9/10





TRAMA

Colto e citazionistico, ma immediato alla lettura, autobiografico e "vero" nei contenuti. Romantico e sentimentale nella tonalità di fondo, ma attraversato da un'ironia che si incastona negli snodi strutturali del libro, oltre che nelle sue pieghe più visibili. Testimonianza di un'ossessione privata, ma anche lucida analisi dei mostri che possono dominare la mente dell'uomo.

NOTE DI LARAGAZZADELLIBRO

Dopo averlo tenuto per un tempo sufficientemente lungo nella wishlist, ho finalmente deciso di acquistare questo piccolo libro di Michele Mari.

Il titolo penso sia ormai conosciuto, così come la maggior parte delle poesie contenute in esso. Famosi sono i post che riportano alcuni versi. Ma si può davvero dire di conoscere questo libro?

Prima di tutto si tratta di una raccolta di poesie, appunto, che l'autore Michele Mari dedica ad una donna che ha amato, riponendo nelle sue parole tanti sentimenti ed emozioni. La mia più grande curiosità in merito a quest'opera riguarda parte del titolo: ovvero sapere chi fosse questa Ladyhawke, dal nome così maestoso da farla quasi sembrare una nobile. Ebbene niente di più lontano dalla verità, perché Ladyhawke non è altro che il soprannome che il poeta dà alla sua amata, ricevendone un altro in cambio. 

La somma delle poesie è per l'appunto cento, suddivise in centoundici pagine, e in un climax discendente presentano e ripercorrono le fasi di una storia d'amore. A partire dal momento in cui si comprende di amare davvero qualcuno, per poi passare al folle sentimento che lega due persone, fino al momento di crisi, al dolore e alla tentazione di provare a far funzionare in qualche modo un rapporto, per concludersi con un susseguirsi di ricordi a volte felici e a volte dolorosi.

La qualità più sorprendente e affascinante è il mix che l'autore crea tra la poesia classica, riprendendo poeti sia latini che del 1300, e la poesia più innovativa. Al di là tuttavia di ogni schema, ogni regola o rima, qualsivoglia studio retorico dietro ogni composizione, ogni verso o parola in risalto, non sfugge la capacità di Mari nel trasmettere i propri stati d'animo attraverso questi brevi o lunghi pensieri, in cui è impossibile non ritrovarsi ed immedesimarsi, poiché si tratta di sentimenti provati da tutti. Il mio consiglio è quello di dare un'occasione a questa piccola raccolta, almeno per riflettere sulle sue parole.

MICHELE MARI viene definito come uno degli scrittori italiani più contraddittori in circolazione.

«I poeti latini

avevano una splendida espressione

per indicar le stelle che cadono in estate:

labentia signa

cioè segni scivolanti

Tale mi sembra il tempo

in cui ci siam baciati

scia luminosa

passata troppo in fretta

L'astrofisica insegna tuttavia

che quel teatro

caro ai bambini ed agli innamorati

non è caduta e non è scivolamento

ma solamente morte»


                               (da "Cento poesie d'amore a Ladyhawke", pagina 73)

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