sabato 13 marzo 2021

La scatola dei bottoni di Gwendy

TITOLO: La scatola dei bottoni di Gwendy

AUTORE: Stephen King

CASA EDITRICE: Pickwick

PAGINE: 240

COSTO: 9,90€

TRASPOSIZIONE CINEMATOGRAFICA: Nessuna

GIUDIZIO: 10/10




TRAMA

Gwendy Peterson ha dodici anni e vive a Castle Rock, una cittadina piccola e timorata di Dio. E cicciottella e per questo vittima del bullo della scuola, che è riuscito a farla prendere in giro da metà dei compagni. Per sfuggire alla persecuzione, Gwendy corre tutte le mattine sulla Scala del Suicidio (un promontorio sopraelevato che prende il nome da un tragico evento avvenuto anni prima), a costo di arrivare in cima senza fiato. Ha un piano per l'estate: correre tanto da diventare così magra che l'odioso stronzetto non le darà più fastidio. Un giorno, mentre boccheggia per riprendere il respiro, Gwendy è sorpresa da una presenza inaspettata: un singolare uomo in nero. Alto, gli occhi azzurri, un lungo pastrano che fa a pugni con la temperatura canicolare, l'uomo si presenta educatamente: è Mr. Farris, e la osserva da un pezzo. Come tutti i bambini, Gwendy si è sentita mille volte dire di non dare confidenza agli sconosciuti, ma questo sembra davvero speciale, dolce e convincente. E ha un regalo per lei, che è una ragazza tanto coscienziosa e responsabile. Una scatola, la sua scatola. Un bell'oggetto di mogano antico e solido, coperto da una serie di bottoni colorati. Che cosa ottenere premendoli dipende solo da Gwendy. Nel bene e nel male.

NOTE DI LARAGAZZADELLIBRO

Stephen King è come un dato: ha numerose facce, ognuna delle quali con un talento che poi traspare nel libro. Con "La scatola dei bottoni di Gwendy" ho scoperto un King didattico, in quanto ho avuto modo di leggere un romanzo breve ricco di spunti di riflessione e che si conclude con un importante insegnamento.

La piccola Gwendy, che deve il suo nome all'unione tra Gwndolyn e Wendy, è alle prese con l'ingresso alle scuole medie, periodo sia delicato che eccitante, e il suo grande desiderio è quello di lasciarsi dietro il passato e il soprannome che alcuni compagni le hanno dato per via del suo peso. Così, determinata a mostrare una nuova immagine di sé, prende l'abitudine di allenarsi e correre sull'altopiano a cui si accede tramite numerose scale, altopiano tristemente famoso a causa dei suicidi che si sono verificati.

Mentre è intenta a riprendere fiato, Gwendy viene avvicinata da uno strano signore con un particolare cilindro. L'uomo non sembra avere cattive intenzione, al contrario, si dimostra affabile e gentile, ma sembra conoscere un pò troppi particolari della vita della bambina. Il loro incontro termina nel momento in cui lo sconosciuto dona alla protagonista una scatola in legno pregiato contenente alcuni bottoni di colori diversi e due leve laterali.

Una delle due leve attiva un meccanismo che fa uscire dalla scatola un grazioso cioccolatino a forma di animale, così realistico da sembrare vero, e così buono da eliminare ogni altra tentazione. La leva opposta invece regala, di tanto in tanto, una moneta di vecchio conio, che al mercato ha tuttavia una quotazione pari alla retta annuale di una delle università più prestigiose d'America. I bottoni all'interno invece corrispondono ognuno ad un continente, tranne il rosso, che può essere azionato a proprio piacimento e realizzare desideri particolari ed il nero, da cui Gwendy capisce subito di dover stare molto alla larga.

Da quel momento la vita della giovane trascorre serena, scandita da buone notizie e successi, riesce a dimagrire e a placare la fame, i suoi genitori smettono improvvisamente di bere e ritrovano la serenità famigliare, Gwendy diventa brava a scuola, belle e popolare. Tutto procede nel migliore dei modi, le monete si accumulano e lei prevede già di utilizzarle per acquistare una macchina e pagare la retta universitaria, così come si susseguono i cioccolatini a forma di animale. Anche i bottoni continuano a chiamarla e la curiosità alla fine ha la meglio quando decide di premere quello rosso, ottenendo in cambio qualcosa di cui poi avrà solo di che pentirsi.

L'esistenza di Gwendy è ora intrecciata a quella della scatola, dipende da esse e entrambe sono influenzate a vicenda. L'uomo misterioso le ha concesso un grande ed importante potere, ma si sa che ogni potere comporta responsabilità gravose e sta ad ognuno di noi decidere se stare dalla parte del bene o da quella del male. Se divorare o venire divorati.

Ammetto, con non poca vergogna, di aver concluso il libro in una giornata tanto è magnetico ed affascinante. E' un susseguirsi di colpi di scena misti ad episodi quotidiani, ha la sua dose di mistero, che nei libri di King non manca mai, eppure in questo caso l'autore ha inserito uno spunto didattico: siamo pronti ad assumerci le nostre responsabilità? Riusciamo a gestire un grande potere in maniera giusta? E soprattutto, chi decide cosa sia giusto? Abbiamo il coraggio di uccidere una sola persona se sappiamo che questa farà del male a centinaia di altri esseri umani? Possiamo detenere la capacità di giudicare e decidere per l'umanità? Fin quanto si spinge la nostra volontà?

Un racconto direi eccezionale, sorprendente proprio per la sua brevità capace di racchiudere così tante riflessioni e per il suo risvolto davvero inaspettato. Un piccolo gioiello che consiglio a chi magari vorrebbe approcciarsi a King senza impelagarsi in libri voluminosi, ma gustando lo stesso il genio di della sua celebre penna.

STEPHEN KING ama la tecnologia, tenersi al passo con i tempi, ma odia i cellulari e in particolare la dipendenza che essi creano, tanto da realizzare un romanzo sull'argomento: "Cell".

«E adesso ti prego di restituirmela. Il tuo compito è finito, almeno in parte. Hai ancora tanto da dire al mondo...e il mondo ti ascolterà. Intratterrai le persone, il dono più grande che un uomo o una donna possano avere. Le farai ridere, piangere, sussultare, riflettere. A trentacinque anni avrai un computer invece di una macchina per scrivere, ma in un certo senso sono entrambi scatole dei bottoni, non ti sembra? »

(da "La scatola dei bottoni di Gwendy")


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