TITOLO: Vittoria e Abdul
AUTRICE: Shrabani Basu
CASA EDITRICE: Piemme
COSTO: 10,90€
PAGINE: 311
TRASPOSIZIONE CINEMATOGRAFICA: film del 2017 con Judi Dench e Ali Fazal.
GIUDIZIO: 9/10
TRAMA
Abdul Karim ha solo 24 anni quando da Agra, la città indiana del Taj Mahal, arriva alla corte della regina Vittoria a Londra. E un "dono" dell'India alla sua imperatrice e sovrana d'Inghilterra in occasione dei festeggiamenti del suo giubileo d'oro. E il 1887, Vittoria è anziana e triste dopo la morte del suo fedele servitore - e amante - John Brown. Abdul è bello e aitante e in breve tempo, da servitore al tavolo della regina, ne diventa attendente personale e Munshi, cioè insegnante di lingua urdu. Vittoria si affeziona a lui, apprezza i curry che Abdul le prepara, è curiosa del suo mondo. In un momento di rivolte indipendentiste delle colonie indiane, il giovane diventa anche consigliere e confidente per le faccende del suo Paese. Il suo prestigio aumenta, tanto che nei viaggi ufficiali in cui accompagna la regina, viene spesso scambiato per un principe. Tanta fortuna e influenza non possono che alimentare l'odio di quanti, a corte, guardano con sospetto e preoccupazione a quel legame. Un legame che la regina difenderà caparbiamente da tutto e tutti. Da questo libro il film di Stephen Frears con Judi Dench.
NOTE DI LARAGAZZADELLIBRO
Dopo aver visto l'omonimo film, mi sono appassionata alla vicenda del Munshi e in particolare, al rapporto speciale che per anni aveva legato Abdul Karim alla regina Vittoria. Ecco il motivo per cui, appena i miei occhi si sono posati su questo libro in una bancarella, ho sentito la necessità di acquistarlo, benché non fosse neppure nella lista delle prossime letture.
Questo libro è un resoconto storico del viaggio di Abdul Karim dall'India all'Inghilterra, per servire Sua Maestà . In quel periodo la regina Vittoria era Imperatrice dell'India e regolarmente si tenevano celebrazioni nei confronti di indiani, aprendo le porte della corte e della Gran Bretagna ad usi, costumi e religioni così diversi e particolari. La stessa sovrana si impegnava a ricevere i principi, con consorte e figli, più importanti, meravigliandosi ogni volta dei copricapi sfarzosi, dei gioielli così lavorati e dei vestiti intarsiati ed elaborati. Per Vittoria l'India rappresentava un mondo sconosciuto, nel quale era consapevole di non poter mai mettere piede a causa dell'età e di una differenza culturale che molti ancora non riuscivano ad accettare. La sua curiosità verso quei popoli, la loro arte, la loro lingua era forse l'unica scintilla ancora accesa nella vita della regina, dopo la morte di Albert, il tanto amato marito, ed il suo segretario personale.
Almeno fino al giorno in cui fa il suo ingresso nell'entourage reale Abdul, umile servitore con il compito di servire i pasti alla sovrana. Tuttavia, complice la giovane età , l'aspetto gradevole, gli occhi luminosi ed intelligenti, la gentilezza e la cultura, presto da semplice cameriere il giovane stringe un profondo legame con Vittoria, tanto da iniziare a chiacchierare con quest'ultima, descrivendole le bellezze di quel regno che lei amministrava, parlandole della storia dietro la costruzione del Taj Mahal, dei tramonti di Agra, delle spezie vendute nel mercato, di tutti i colori e i sapori che la sovrana aveva da tempo abbandonato.
Tra Vittoria e Abdul nasce così un rapporto basato sul rispetto reciproco, sulla fiducia e su un grande scambio culturale, infatti il ragazzo finirà per diventare insegnante di indostano della regina. Col passare degli anni Vittoria deciderà di non solo di ampliare la propria residenza per ricavarne una sorta di mausoleo dedicato all'India, ma si interesserà sempre più dell'aspetto politico e sociale di quel regno a lei prima così distante, continuando ad affezionarsi al giovane Abdul, riconoscendogli il titolo di Munshi personale della regina e facendone aumentare la fama.
Il desiderio di Vittoria era quello di vedere tutto il proprio entourage, i propri figli e la monarchia, riconoscere il ruolo estremamente importante di Abdul, aprire i propri orizzonti verso l'India. Ovviamente nelle alte sfere, soprattutto politiche, questo rapporto inizia ad apparire sconveniente e pericoloso.
Il romanzo scritto da Shrabani Basu ripercorre l'amicizia sincera e profonda che si crea tra un uomo di soli ventisei anni e la regina d'Inghilterra, tra un uomo e una donna, persona normali che avevano il desiderio di conoscersi, imparare l'uno dall'altra e superare tante barriere linguistiche, culturali, sociali e politiche. Per Vittoria questa amicizia significò molto, perché prima di tutto le restituì un pò della felicità e della passione perse dopo la morte di Albert, e poi perché il giovane era l'unico a capirla, a vedere oltre il suo ruolo, il suo potere, la sua età , il solo con cui poteva sentirsi ed essere se stessa. Il libro racconta in maniera cronologica gli eventi che per molti anni sono stati nascosti o smentiti, unendo una precisa e perfetta ricostruzione giornalistica e storia, ad un interesse sincero e appassionato per la diffusione di questo legame così bello e profondo.
Se amate i romanzi storici e avete voglia di conoscere eventi che hanno fatto parte del passato, vi consiglio questo resoconto delicato e dettagliato di un'amicizia riuscita a vincere chilometri di distanza, differenza di età , lingua, cultura, ruolo sociale, religione, politica e pregiudizio. Un messaggio molto commovente tramandato da due persone che difficilmente si potranno dimenticare.
SHRABANU BASU ha da sempre unito, nei suoi libri, il giornalismo all'amore per la storia.
«Io sono irascibile, avida, di pessimo carattere e sgradevolmente attaccata al potere. Ma, di sicuro, pazza no! »
(da "Vittoria e Abdul")
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