AUTRICE: Alafair Burke
CASA EDITRICE: Piemme
COSTO: 9,90€
PAGINE: 380
TRASPOSIZIONE CINEMATOGRAFICA: Nessuna
GIUDIZIO: 9/10
Immagina che la polizia arrivi a casa tua e ti mostri una foto in cui tu - con i capelli di quel tuo rosso inconfondibile, il tuo cappotto blu - stai baciando un uomo. Peccato che quell'uomo sia stato trovato morto trentuno ore prima, e tu non ricordi di averlo mai baciato. Anzi, lo conoscevi appena. Era il tuo nuovo capo, l'uomo che ti aveva dato in gestione la galleria per conto di un misterioso proprietario. Il lavoro dei tuoi sogni: ti era sembrato troppo facile, troppo bello per essere vero. Eppure tutto era andato liscio, la galleria esisteva davvero, avevi firmato un contratto regolare. Adesso, però, guardando quella foto capisci che non c'era niente di regolare. Niente di facile. Perché là fuori qualcuno sta cercando di incastrarti, anche se non riesci a immaginare il motivo. Qualcuno che sa molte cose di te. E che forse ti è molto vicino... In questo thriller in cui nulla è come sembra, Alice Humphrey vede crollare intorno a sé, come un castello di carte, ogni certezza. Compresa quella più importante: la sua stessa innocenza.
NOTE DI LARAGAZZADELLIBRO: Appena iniziato il libro mi era risultato un tantino caotico, perchè mancano le presentazioni e una minima spiegazione della situazione: l'unica certezza sembra essere la parola della protagonista, Alice, convinta di essere innocente e vittima di qualcuno che vuole incastrarla a tutti i costi.
La ragazza è infatti stata ingaggiata come gallerista da un uomo misterioso, il quale le ha fornito tuttavia motivi validi per accettare, in primis quello di essere il lavoro dei sogni di Alice.
Le stranezze iniziano nel momento esatto in cui inizia ad esporre quadri di un'artista emergente a milioni di dollari, cifre mai toccate da un principiante, e alquanto più strambo è il fatto di dover allegare una pen drive a chiunque acquisti uno dei suddetti quadri.
Subito fuori dalla sua galleria iniziano alcune proteste, a causa dei soggetti ritratti nelle opere: secondo alcuni infatti le modelle sarebbero minorenni; la situazione infine precipita quando alcuni poliziotti bussano alla porta di Alice e le mostrano la foto in cui lei stessa sta baciando l'uomo che è ora il suo capo.
Peccato che la nostra protagonista è sicura di non averlo mai baciato.
L'uomo misterioso viene per giunta trovato morto proprio all'interno della galleria ed ogni prova testimonia la colpevolezza di Alice!
La giovane tenta in ogni modo di scagionarsi, iniziando anche delle indagini in prima persona e venendo a scoprire l'esistenza di una donna che conosce ogni suo segreto e che si muove fingendosi la vera Alice Humphrey.
Resta da capire chi vuole a tutti i costi incastrarla e perchè.
Seppure questo sia il primo libro che leggo di questa autrice, il suo stile mi è subito piaciuto per l'attenzione utilizzata nel coinvolgere il lettore, trasmettendo gli stati d'animo del personaggio. Lo consiglio a chiunque voglia leggere un thriller senza troppo impegno.
ALAFAIR BURKE è la figla dello scrittore James Lee Burke.
"Gli amici sono una compagnia ideale al cinema, al ristorante, e magari persino all'ospedale. Ma quando hai bisogno di lavarti il sangue da sotto le unghie, o di qualcuno che dorma sul tuo divano nel caso ti svegliassi nel cuore della notte e ricordassi come ci è finito, quel sangue, sulle tue dita, dovrebbe essere la tua famiglia a sostenerti."
(da "Una perfetta sconosciuta")
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