domenica 2 aprile 2023

La Malnata

TITOLO: La Malnata

AUTRICE: Beatrice Salvioni

CASA EDITRICE: Einaudi

PAGINE: 248

COSTO: 17,50€

TRASPOSIZIONE CINEMATOGRAFICA: sono stati acquisiti i diritti per una serie tv

GIUDIZIO: 10/10




TRAMA

Monza, marzo 1936: sulla riva del Lambro, due ragazzine cercano di nascondere il cadavere di un uomo che ha appuntata sulla camicia una spilla con il fascio e il tricolore. Sono sconvolte e semisvestite. E Francesca a raccontare in prima persona la storia che le ha condotte fino a lì. Dodicenne perbene di famiglia borghese, ogni giorno spia dal ponte una ragazza che gioca assieme ai maschi nel fiume, con i piedi nudi e la gonna sollevata, le gambe graffiate e sporche di fango. Sogna di diventare sua amica, nonostante tutti in città la considerino una che scaglia maledizioni, e la disprezzino chiamandola Malnata. Ma quella sua aria decisa, l'aria di una che non ha paura di niente, la affascina. Sarà il furto delle ciliegie, la sua prima bugia, a farle diventare amiche. Sullo sfondo della guerra di Abissinia, del dolore per la perdita e degli scompigli dell'adolescenza, Francesca impara con lei a denunciare la sopraffazione e l'abuso di potere, soprattutto quello maschile, nonostante la riprovazione della comunità.

NOTE DI LARAGAZZADELLIBRO

Dopo aver letto questo libro prima della sua effettiva pubblicazione, non potevo certo esimermi da una recensione che fosse più oggettiva possibile. E partendo dal presupposto che, per mia grande e grave mancanza, leggo molto poco di narrativa, posso dire che il giudizio complessivo è molto positivo.

La storia, come avrete letto dalla trama, inizia con Francesca, protagonista e narratrice della sua vita, la quale appartiene ad una classe sociale abbiente, o che fa di tutto per esserla, nascondendo tuttavia le ipocrisie di cui è portavoce. Francesca deve essere sempre ordinata, composta ed ubbidiente, dare l'immagine di una brava signorina pronta a diventare una donna eccellente e sottomessa alle volontà maschili, concetto che sua madre si impegna nel ribadire in ogni occasione, assieme alla totale mancanza di affetto per la figlia. All'estremo opposto abbiamo invece La Malnata, da cui il romanzo prende il nome, e che viene rappresentata da una ragazzina povera e tristemente famosa nel paese come una sorta di incarnazione maligna, capace di portare dolore e sofferenza a chiunque la incroci. Ma ciò che fa davvero sbalordire e bisbigliare, è la fiera compostezza con cui questa ragazzina si impone al mondo. Il suo motto? "Non ho paura di niente". Non teme chi la addita per le gambe scoperte, per lo sguardo carico di vendetta e divertimento, per l'audacia con cui gioca al Lambro e la sfrontatezza di girare assieme a due ragazzi che, per giunta, le stanno dietro, riconoscendole un ruolo di potere che una donna non poteva mai avere.

Men che meno nel periodo in cui questo libro è ambientato: ad un passo dalla Seconda Guerra Mondiale. In un Paese in cui Mussolini è ormai già venerato come dio, le leggi e i soprusi hanno tolto tutto e limitato la libertà individuale, facendo credere in un'imminente vittoria e nel profitto che la guerra porterà, Francesca fugge e raggiunge i Malnati per imparare a scalare il fiume e mostrare con orgoglio le sbucciature sulle ginocchia. Non importa cosa gli altri dicano di questa amicizia, perché all'improvviso le due protagoniste si riconoscono e accettano a vicenda.

La Malnata, che quasi nessuno ha più chiamato col suo nome, Maddalena, sprigiona tutta la voglia di rivalsa delle donne costrette ad una vita di silenzi e soprusi, sottomissioni e dolore, guarda in faccia la parte brutta della vita e sorride quando tutti la trattano come un demonio, perché è grazie a queste cattiverie che ha potuto costruire la sua corazza, a partire dalla madre che non l'ha più accettata come figlia. E per stare al suo passo, Francesca impara a mentire, a sfuggire, impara il coraggio di pensare con la propria testa. Crescono assieme e l'una dentro l'altra. 

Ad accompagnarle in questo legame, ci sono altri personaggi che odierete e amerete in egual misura, volendo citarne alcuni non posso non partire da Ernesto, fratello di Maddalena e personaggio che ho amato nel profondo per una lunga serie di motivi, quasi volessi in qualche modo essere la sua Luigia, al pari di Noè che ricorderò sempre per la sua pazienza e il suo grande cuore, e lo stesso padre di Francesca, uomo silenzioso e pieno di difetti, che tuttavia ha conquistato un posticino nella mia memoria. L'altra parte incantevole di questo libro è la presenza di tanti personaggi, ciascuno indispensabile e perfetto nel suo ruolo nella storia.

Di questo romanzo sono state dette già molte cose, alcune costruite su semplici supposizioni o su similitudini. Non è di certo la prima volta che al centro di una storia venga posta l'amicizia tra due ragazzine, eppure Beatrice Salvioni lo fa con uno stile che è oggettivamente buono e bello, con una narrazione scorrevole, d'impatto, selezionando le parole con cura e gli avvenimenti con scrupolo. Presenta tematiche che si conoscono già, ma in maniera nuova, positiva mi verrebbe da dire, perché ci priva di tutti quegli stereotipi e quei cliché visti e rivisti, evitando di puntare sulla competizione tra le protagoniste, magari anche a livello amoroso. L'unico, immenso, sentimento che riecheggia nella storia è di profonda ammirazione che Francesca ha per Maddalena e che fa brillare gli occhi di quest'ultima. Ammirazione che le porterà ad un legame molto più forte di accuse e paura.

Ripeto, non leggo molti romanzi, e faccio fatica a trovarne uno che non sia scritto con frasi fatte, in cui compaiano personaggi che, per quanto innovativi, finiscano per spegnersi pian piano, dove si trovino scene costruite quasi a tavolino, eppure ho finito "La Malnata" in due giorni. Non potevo proprio staccare gli occhi prima di arrivare all'ultima pagina, salvo poi scoprire che avrei lasciato queste due protagoniste forti, coraggiose e belle, come solo chi non ha più paura può essere. Se volete farvi un favore, e magari volete farlo anche a questa giovane scrittrice italiana, datevi la possibilità di leggerlo. Ogni persona ha dei propri gusti, ma anche qualora non dovesse piacervi il libro, posso assicurarvi che vi lascerà un segno, seppur piccolo, di qualcosa che si assapora e continua ad accompagnarci nei pensieri.

BEATRICE SALVIONI con il suo romanzo d'esordio, esce in contemporanea con l'edizione italiana, in Francia, Spagna, Grecia, Repubblica Ceca, Turchia, Bulgaria, Stati Uniti e Germania.

«Maddalena era tanto bella da splendere. Persino così, inginocchiata a terra e con la faccia sporca. Si alzò, mi prese una mano. Aveva il palmo sudato e caldo. Mi sorrise. Non mi ero mai sentita tanto forte in vita mia.»

(da "La Malnata", pagina 238)

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